L’Ovadese piange Alessandra Arzone, bambina che vide crollare la diga
Tra gli ultimi testimoni
OVADA – Aveva nove anni Alessandria Arzone nel tragico 13 agosto del 1935 in cui il borgo di Ovada fu sommerso, assieme ad altri territori limitrofi, dall’acqua e dal fango in arrivo dalla diga di Molare. Lei stessa fu strappata alle acque da Marco Barisione dei Natalini. Arzone, diventata poi grande, è stata per anni tra le voci più autorevoli nel trasmettere il ricordo della tragedia che più di tutte segnò l’Ovadese. Alessandra Arzone è scomparsa in questi giorni. Allevata dai nonni, dopo aver perso i genitori, si laureò prima in Chimica Industriale, poi in Farmacia per diventare studiosa e docente universitaria di Entomologia e Zoologia.
Voce rilevante
“Ciò che ferisce è la consapevolezza che non si è trattato di fatalità, come da qualche parte si è tentato di affermare, ma di ingordigia di denaro, di grettezza d’animo unite a profonda insensibilità da parte di personaggi di spicco e influenti rimasti perciò impuniti, consapevoli del pericolo che non hanno esitato a calpestare con il disprezzo e la sete di guadagno i diritti di una popolazione operosa e inconsapevole…”. Così la protagonista di questa vicenda si espresse molti anni dopo ricordando quei tragici momenti.