“12 ore”: allo sferisterio tamburello, solidarietà e amicizia
Tra sport e raccolta fondi
OVADA – Sport, solidarietà e amicizia si sono uniti domenica scorsa con la “12 Ore” di tamburello. Per qualcuno dei protagonisti è stata l’occasione per ritrovare vecchi amici e avversari sul campo mai più visti per anni. Per gli appassionati la possibilità di rituffarsi, almeno idealmente, negli anni ruggenti in cui il tamburello era lo sport che più muoveva la passione degli ovadesi. Ma la manifestazione creata da Gian Marco Barisione e Wanda Vignolo ha raccolto la settimana scorsa anche quest’anno 7 mila euro, una cifra che sarà utilizzata per sostenere le attività portate avanti da Vela.
Una giornata fatta di tante iniziative quella andata in scena domenica scorsa. In primo piano la partita principale giocata sullo storico campo accanto a via lung’Orba. Nel pomeriggio la passeggiata coordinata con gli “Amici del Borgo” tra il centro della città e la collina delle Cappellette.
Bella rimpatriata
Sono stati Carlo, Marco e Stefano, figli di Beppe Frascara a premiare i protagonisti sul campo con il padre indimenticato campione e i vincitori dello scudetto del 1979. Presente anche la moglie Eugenia. Tra gli ex campioni arrivati allo sferisterio come Bonanate (sceso in campo col suo Rilate), Malpetti, Farina, Renzi, Bottero, Malaspina, “Cerot” Marello, Tommasi oltre ai locali presenti. Molti gli aneddoti spesi dai protagonisti tra partite rimaste impresse nella memoria e rivalità sul campo che si trasformavano in comune passione al termine delle competizioni. Belloper un giorno rivedere anche lo sferisterio ripulito e frequentato da appassionati di sport. Un’immagine molto lontana per un impianto che da poco ha superato il traguardo dei cento anni di vita e oggi presenta un aspetto piuttosto dimesso rispetto ad un passato in cui è stato il centro pulsante della voglia di sport degli ovadesi.