Ex fermata di piazza Castello: il consorzio presenta il progetto
Venerdì 11 ottobre alla Loggia
OVADA – Sarà presentato in una serata pubblica in programma presso la Loggia di San Sebastiano venerdì 11 ottobre dalle 21.00 il progetto per il recupero dell’edificio di piazza Castello un tempo sede della fermata iniziale della tramvia sulla linea tra Ovada e Novi Ligure. Il tema portante sarà quello della rigenerazione urbana. Ad organizzare il Comune di Ovada e il Consorzio Servizi Sociali impegnato anche nel recupero dei piani superiori dell’Sant’Antonio, l’ospedale vecchio di via XXV aprile. Per entrambi i progetti l’ente diretto da Gianni Zillante ha saputo attrarre fondi in arrivo dal Pnrr.
Presso l’ospedale vecchio nascerà la “Casa della Salute”, ammodernamento integrato seguito al piano inferiore dall’Asl Al. In piazza Castelletto vedrà la nascita una “stazione di posta”, area dedicata a politiche di inclusione sociale e accoglienza. L’edificio, per molto tempo vanto all’ingresso della città, è oggi ridotto a rudere dopo anni di incuria e il definitivo abbandono delle poche attività commerciali ancora collocate tra le stanze affacciate sulla sede stradale.
Processo prolungato
Il rudere di piazza Castello ha vissuto un iter che si è sviluppato dal 2016 per l’alienazione che non è andato a buon fine. Al fallimento dell’ennesimo tentativo legato a una trattativa privata per la cessione è stato determinato il nuovo indirizzo. Il Consorzio Servizi Sociali ha elaborato un nuovo progetto che ha attratto un contributo di 1 milione 89 mila euro messo a disposizione dal Pnrr e dalle linee legate alle politiche sociali.
Prevista la completa ristrutturazione dell’edificio che, una volta terminati i lavori dovrà avere un aspetto molto più simile a quello originario. Ma, stando al documento, i fondi ottenuti non saranno necessari. Previsto l’investimento di 340 mila euro aggiuntivi che dovranno uscire dalle risorse a disposizione del Consorzio stesso.
«L’idea – ha chiarito in più di un’occasione Gianni Zillante, direttore del Consorzio – è quella di creare uno spazio di appoggio per chi ha difficoltà con l’abitazione, un’area in cui accanto a un alloggio si sviluppino altri servizi». Una prospettiva più volte avversata dall’opposizione. In primo piano Angelo Priolo che ha chiarito la sua prospettiva di «opporsi con tutti i mezzi possibili alla realizzazione del progetto».
L’iter si dovrà concludere entro il 2026.