Ovadese, sul campo di Cuneo per il test della maturità
Scontro tra inseguitrici della vetta
OVADA – Non vuole smettere di sognare l’Ovadese. La trasferta sul campo del Cuneo in programma domenica 6 ottobre arriva sulla spinta della bella vittoria ottenuta domenica scorsa contro il Centallo. I tre punti conquistati con la rete di Costa nel finale di gara hanno proiettato il gruppo, con dieci punti, di Carosio a immediato rimorchio della capolista Pinerolo ancora a punteggio pieno. Ma la sfida con il Cuneo propone una delle avversarie più attrezzate del girone B dell’Eccellenza 2024-25. La squadra di Rocca è a quota 9 punti per la battuta d’arresto patita nella seconda giornata sul campo della Luese.
L’Ovadese arriva dalla serata di Coppa con l’eliminazione dopo il 3-1 patito proprio dalla formazione alessandrina. La formazione schierata da Carosio, zeppa di giovani e con un solo titolare (lo squalificato Mocerino) testimonia della volontà di guardare esclusivamente al campionato. Il fischio d’inizio è previsto per le 17.45 quando il resto della giornata si sarà già completato.
Tattica e tecnica
La squalifica del difensore centrale dell‘Ovadese, espulso domenica scorsa per una fallo da ultimo uomo, assottiglia la possibilità di scelta di mister Carosio. E così a vedersela con Ponsat, punto di riferimento dell’attacco cuneese, sarà la coppia composta da Mendolia e Bianchi, mai utilizzata in campionato. Il centravanti è capocannoniere del girone dopo aver segnato due triplette consecutive nelle due giornate più recenti.
L’Ovadese può opporre al solidità oramai proverbiale del gruppo e la miglior difesa del girone che in quattro gare ha subito solo una rete nel finale del derby con l’Acqui. Facile prevedere la conferma del resto della formazione: Bosic e Genocchio perni del centrocampo, Romei e Piana in avanti.
“Abbiamo giocatori di categoria – ripete da qualche tempo mister Luca Carosio – e quello che si vede sul campo è la logica conseguenza. Dobbiamo continuare a lavorare perchè non abbiamo ancora fatto niente”.
Anche la città, da sempre non così propensa a seguire il calcio locale, si sta accorgendo dell’Ovadese. L’esempio simbolico è l’affluenza al Geirino di domenica scorsa.