Distretto del Cibo: un nuovo strumento per Acquese e Ovadese
Dopo il riconoscimento della Regione
MONTECHIARO D’ACQUI – Si è concluso ieri il lungo iter che ha portato alla creazione del Distretto del Cibo Colline di Langa e Monferrato. Ne faranno parte oltre cento comuni collocati tra Acquese, Ovadese e zone al confine con la vicina Liguria. La procedura individua un nuovo sistema produttivo locale in conformità con le regole varate lo scorso anno dalla Regione Piemonte per il riconoscimento di questo tipo di attività. Il “Distretto del Cibo” riunisce diversi paesi e realtà locali per promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio nel quale si sviluppa. Favorire l’integrazione della attività locali, ridurre l’impatto ambientale delle produzioni, valorizzare le identità locali sono tra i principali obiettivi.
L’indirizzo risulta di particolare importanza in un’area che può vantare una biodiversità rilevante ma da sempre ha bisogno di attrarre fondi per lo sviluppo per uscire dal cono d’ombra determinato da altre aree più “nobili” della Regione.
Obiettivo importante
Il Distretto del Cibo fissa un focus importante sul valore dell’agricoltura. Il regolamento relativo è stato approvato dalla Regione Piemonte nel 2020. L’area ottiene il risultato dopo che altre porzioni del Piemonte hanno definito i loro ambiti territoriali. Fulcro del funzionamento del distretto del cibo è il Piano di Distretto che ha durata triennale e all’interno del quale vengono indicati il ruolo dei soggetti che hanno aderito all’accordo e le azioni che si andranno a realizzare a livello locale.
In Regione si contato altre otto realtà di questo tipo. Nella giornata di ieri è stato redatto il necessario atto notarile dopo il riconoscimento dello scorso marzo.