Lavagnina, l’indignazione potrebbe sfociare in una manifestazione
Protesta e tentativi di tutela
CASALEGGIO – Si attende la relazione che il Consiglio delle Aree Protette dell’Appennino Piemonte ha chiesto al direttore Andrea De Giovanni per capire come l’ente parco abbia esercitato la sua funzione di controllo all’interno dell’area dei Laghi della Lavagnina teatro del pesante sversamento di fanghi nell’ambito dei lavori di manutenzione straordinaria portata avanti da Iren in questi mesi.
Uno scenario devastato si presenta a chi ha sempre apprezzato la bellezza e la particolarità di uno dei luoghi più caratterizzanti dell’Ovadese. Di tutto questo non sembra rimasto granché tanto che Alberto Caminati, sindaco di Casaleggio, tra i primi provvedimenti emessi dopo aver assunto la carica di primo cittadino ha firmato l’ordinanza atta a vietare la frequentazione delle aree ritenuta pericolosa per l’abbondanza di fanghi e il rischio che ne potrebbe derivare.
Le analisi sulla composizione dei fanghi stessi è ancora in corso. In realtà però l’area non è frequentabile, a dire di chi ha firmato il divieto, perchè potenzialmente pericolosa per camminatori e semplici turisti che hanno sempre apprezzato la bellezza delle sponde del Gorzente. La situazione continua a provocare rabbia e indignazione. Iren, da parte sua, precisa di aver portato avanti le operazioni secondo norme e prescrizioni. Anche le piogge più recenti, con la necessità di svuotare nuovamente il lago, ha provocato un nuovo scivolamento del fango verso il basso.
Situazione paradossale
I laghi della Lavagnina sono un posto molto caro a tanti. Ed è proprio a Lerma che qualche giorno fa si è svolto un incontro che vuole essere il punto di partenza di una serie di iniziative. Nelle prossime settimane potrebbe svolgersi una manifestazione di protesta proprio sulle aree più colpite dal problema. Nel frattempo un comitato si sta costituendo con l’obiettivo di provare a tutelare ciò che rimane di un ambiente fortemente compromesso da quanto successo nei mesi scorsi.
Molti i cittadini preoccupati del fatto che il caso, dopo il clamore iniziale, possa finire nel dimenticatoio. Ecco perchè la necessità di una nuova manifestazione simili alla giornata organizzata da Legambiente per il Big Jump 2024 perchè non si spengano le luci su ciò che è considerato un vero scempio.