Rudere di piazza Castello, la Giunta approva il progetto
Per realizzare una stazione di posta
OVADA – Via libera da parte della Giunta comunale per il progetto di riqualificazione del rudere di piazza Castello, un tempo fermata del tram sulla linea tra Ovada e Novi Ligure. Era atteso un primo pronunciamento da parte dell’amministrazione guidata da Gianfranco Comaschi sul tema che ha scaldato gli animi anche al termine della passata legislatura. Il Consorzio Servizi Sociali ha ottenuto l’utilizzo gratuito della struttura per realizzare una stazione di posta, area dedicata all’assistenza e all’accoglienza di fasce della popolazione con problemi sulla residenzialità ed altri aspetti.
L’accordo di programma era stato firmato la scorsa primavera dalla Giunta guidata da Paolo Lantero. Parole di fuoco sull’argomento erano state spese proprio in Consiglio Comunale da Angelo Priolo, oggi capogruppo di “Prima Ovada”.
Situazione complessa
Il rudere di piazza Castello ha vissuto un iter che si è sviluppato dal 2016 per l’alienazione che non è andato a buon fine. Al fallimento dell’ennesimo tentativo legato a una trattativa privata per la cessione è stato determinato il nuovo indirizzo. Il Consorzio Servizi Sociali ha elaborato un nuovo progetto che ha attratto un contributo di 1 milione 89 mila euro messo a disposizione dal Pnrr e dalle linee legate alle politiche sociali.
Prevista la completa ristrutturazione dell’edificio che, una volta terminati i lavori dovrà avere un aspetto molto più simile a quello originario. Ma, stando al documento, i fondi ottenuti non saranno necessari. Previsto l’investimento di 340 mila euro aggiuntivi che dovranno uscire dalle risorse a disposizione del Consorzio stesso.
«L’idea – ha chiarito in più di un’occasione Gianni Zillante, direttore del Consorzio – è quella di creare uno spazio di appoggio per chi ha difficoltà con l’abitazione, un’area in cui accanto a un alloggio si sviluppino altri servizi». Una prospettiva più volte avversata dall’opposizione. In primo piano Angelo Priolo che ha chiarito la sua prospettiva di «opporsi con tutti i mezzi possibili alla realizzazione del progetto».
L’iter si dovrà concludere entro il 2026.