Vino e territorio, Ovada e Siena pronte per un progetto comune
Attraverso le due Enoteche
OVADA – Un progetto ambizioso che parte dalla promozione del vino e vuole espandersi a eventi culturali, mostre permanenti e degustazioni. La nuova sinergia è nata la scorsa settimana. A darle vita sono stati l‘Enoteca di Ovada e l’Enoteca Italiana di Siena, riconosciuta come punto di riferimento internazionale per la cultura del vino. Obiettivo vero quello di creare per il futuro un ponte tra due territori fortemente vocati alla viticoltura. Ma lo sguardo va anche al passato e alla tradizione ovadese. Elena D’Aquanno, presidente dell’ente toscano, è infatti nipote dell’Enologo Pietro Duina, l’uomo che nel XX secolo diede vita a un’importante azienda per la produzione con lo storico marchio della Distillerie Pietro Duina.
D’Aquanno ha visitato la nostra città una prima volta qualche mese fa rimanendo conquistata dalle evidenti potenzialità. Il proposito è quello di lavorare congiuntamente per arrivare a un obiettivo condiviso. Nel contempo Enoteca Italiana di Siena cerca con questa collaborazione di consolidare il suo ruolo di ambasciatrice delle eccellenze vinicole e gastronomiche del Paese.
Visione generale
Del progetto si è discusso in un incontro che si è tenuto la settimana scorsa nella sala riunioni dell’Enoteca Regionale: “Ovada DOCG: un viaggio tra storia e innovazione” il tema conduttore.
“La storia delle Distillerie Pietro Duina è sempre stata viva nella mia famiglia e nel mio cuore“, ha dichiarato l’imprenditrice toscana. “Oggi, desidero rendere omaggio a mio nonno non solo riportando in vita il suo marchio, ma anche creando un ponte tra la nostra antica tradizione e il futuro del vino italiano. La collaborazione con l’Enoteca Italiana ci permetterà di promuovere l’eccellenza italiana in modo innovativo e sostenibile, unendo le forze di due territori unici, Ovada e Siena, per creare un nuovo capitolo nella promozione delle nostre eccellenze enogastronomiche.“
Nell’immediato dalla sinergia nasce la possibilità di ambire al riconoscimento di manifestazione nazionale per “Vi. Ta. – Vino e Tartufi”. Con uno sguardo di maggiore prospettiva l’obiettivo è il recupero delle cantine collocate al di sotto del centro storico della città, un tempo sede delle “Feste Vendemmiali”, che potrebbero generare un grande interesse tra i potenziali visitatori.
“Questo progetto – conclude d’Aquanno – di rilancio si inserisce in un quadro più ampio di promozione del Made in Italy nel settore enologico ed enogastronomico, con particolare attenzione alla formazione, alla ricerca e all’internazionalizzazione.“