A26 bloccata per ore, la circolazione tra le regioni in tilt
Auto e bus sostitutivi bloccati tra Liguria e Piemonte
OVADA – La viabilità ha fatto tilt. Katia Piccardo, sindaco di Rossiglione ha parlato di “regione in ostaggio“. In realtà ad andare in crisi è stato l’intero sistema territoriale che da anni soffre per i problemi di interscambio. Il pomeriggio che sarà ricordato a lungo sull’A26 si e materializzato poco dopo le 17.00. Il rogo di un mezzo pesante impegnato nel trasporto di materiale plastico ha costretto i Vigili del Fuoco a ore di un complicato intervento in galleria. Le auto si sono incolonnate dietro.
Il concessionario ha disposto l’uscita obbligatoria a Masone di fatto scaricando la patata bollente su un’infrastruttura come la strada del Turchino a sua volta limitata e comunque insufficiente a contenere il volume di traffico. Raggiungere Ovada è diventato una chimera. E in tutto questo si è innestato il blocco dei bus sostitutivi sull’Acqui Genova ancora per una settimana in transito tra la Liguria e il casello di Masone.
Attesa estenuante
Ha fatto tilt un sistema che ha richiesto a molti sei ore per tornare a casa. Lavoratori, vacanzieri italiani e stranieri di ritorno dalla villeggiatura. Soprattutto i secondi si saranno chiesti in che Paese sono capitati. I bus programmati in partenza da Brignole poco dopo le 19 sono stati cancellati. I mezzi erano bloccati sull’A26. Sul tratto c’è chi è sceso a sgranchirsi le gambe, chi ha fatto due tiri a pallone per ingannare l’attesa. Chi si é rammaricato alla vista dello svincolo a breve distanza ma comunque irraggiungibile. C’e chi a Ovada è arrivato dopo le 23, pur essendo partito alle 17.00. Un calvario infinito di un’estate che ha rappresentato in ogni senso il punto più basso.
Comuni in difficoltà
L’interscambio ha fatto tilt anche sulla strada del Turchino di norma relegata a snodo secondario. Un numero di mezzi senza precedenti si è riversato nei centri abitati di Masone e Campo Ligure. La situazione si è aggravata per i due restringimenti presenti, in particolare il semaforo collocato in frazione Gnocchetto dove da mesi è atteso l’intervento di Anas per il ripristino del doppio senso di marcia. Nel deserto più totale a incaricarsi di “guidare” come meglio possibile il traffico sono stati assessori e consiglieri di Rossiglione, paese completamente bloccato. Un tentativo generoso ma fallimentar in partenza a fronte di tutto quel traffico. Quanto accaduto è chiaramente un caso limite. Ma c’è già da temere il ritorno al regime abituale di cantieri ancora presenti in ambo le direzioni nei 25 chilometri che separano Ovada dall’A10. Facile profeta è stato chi all’inizio di questa odissea ha pronosticato anni di lavori per avere un’ infrastruttura comunque vecchia.