Ospedali, i dati sulle prestazioni confermano un ruolo centrale
In attesa dei lavori al Pronto Soccorso
OVADA – Una prospettiva di sfiorare gli 8mila accessi al Pronto Soccorso, un andamento che se confermato anche nell’ultimo trimestre del 2024 ha portato la Radiologia a toccare quota 10mila prestazioni. Sono i numeri evidenziati, a
proposito dell’Ospedale Civile di Ovada nell’ambito della recente visita effettuata dal direttore generale di Asl Al, Luigi Vercellino, per presentare il progetto di riorganizzazione dell’area dell’emergenza e per incontrare il nuovo sindaco della città, Gianfranco Comaschi.
«In questi mesi – ha chiarito Vercellino – sono stati varati investimenti importanti anche per questa struttura, nell’ambito del percorso di ammodernamento dei macchinari a disposizione del personale sanitario. L’ospedale di Ovada ha prerogative dettate dalla sua storia, una carta da giocare nella prossima fase in cui sarà riscritto il piano sanitario regionale».
Esami e controlli
Nella scorsa primavera il reparto di Medicina a indirizzo Oncologico, per decisione della Regione Piemonte, è stato trasformato in struttura semplice di Oncologia. Asl Al ha preso atto della modifica, mettendola nero su bianco.
Ed in quest’ottica potrebbe essere ridisegnata la missione del Pronto soccorso. «Dovrà dare risposte – ha chiarito la dottoressa Paola Varese – ma essere nel contempo il primo passo di un percorso più ampio rivolto alla prevenzione e alla gestione precoce dei problemi evidenziati dai pazienti».
Proprio la prevenzione è da sempre uno degli indirizzi specifici della struttura. Ne è un’ulteriore testimonianza il dato che riguarda la campagna dedicata al tumore al seno sviluppata con il nuovo mammografo con tomosintesi in dotazione al reparto di Radiologia. L’apparecchiatura, del valore di 130mila euro, è stata acquistata lo scorso anno con fondi messi a disposizione dal Pnrr.
Dall’inizio del 2024 sono stati effettuati oltre mille controlli, anche nell’ambito degli screening coordinati e portati avanti da Fondazione Cigno. «Questo macchinario – precisa il dottor Matteo Morena, responsabile della Radiologia di via Ruffini – coniuga ottime prestazioni con un maggiore comfort per le pazienti sottoposte a esami».
L’intera struttura si sta rivelando una risorsa importante anche per la sua collocazione di confine sempre più riferimento per la vicina Liguria.