Premio Ferrando, Gerbi indica la via verso la vendemmia
Conferito dall'Enoteca Regionale
Rappresenta passione, disponibilità e dedizione Vincenzo Gerbi, già professore ordinario presso la facoltà di Agraria dell’Università di Torino, che ha ricevuto il premio creato dall’Enoteca Regionale di Ovada per ricordare Stefano Ferrando. La cerimonia di consegna si è svolta ieri nel pomeriggio, nell’ambito di un incontro organizzato per parlare di vino, storia e tradizione, prospettive di rinnovamento del settore. Il Consiglio di Amministrazione dell’Enoteca ha individuato in Gerbi alcune caratteristiche che caratterizzavano anche Ferrando, sommelier e vice presidente dell’Ente di Promozione scomparso nel 2020.
Gerbi è stato il coordinatore del progetto “Increase”, l’attività di ricerca sulla composizione delle uve dolcetto andata in scena negli ultimi anni. “Abbiamo messo a disposizione dei produttori – ha spiegato il premiato – una serie di dati che saranno sempre più importanti per fare le scelte giuste in vigna e in cantina”.
“I suoi obiettivi? Amplificare ed esaltare – sintetizza Mario Arosio, presidente dell’Enoteca Regionale, parlando della motivazione – le caratteristiche intrinseche di ciascun vitigno, rispettando l’origine e l’appartenenza al territorio”.
Albo d’oro importante
Gerbi succede nella lista dei premiati a Anna Errico (2020) direttrice Piemonte Land of Wine, Simonetta Borasi (2021) direttrice Consorzio del Gavi DOCG, Gianni Fabrizio (2022) curatore della Guida Vini d’Italia Gambero Rosso, Maurizio Gily (2023) agronomo e divulgatore agricolo. “Un professionista riservato – prosegue la motivazione – che ha fatto della sua umiltà ed eleganza le sue note distintive. Uomo dall’animo sensibile, ma al contempo risoluto. Una persona con valori profondi ben radicati che ha sempre mirato a migliorare costantemente, con la sua attività, il settore enologico della nostra regione”.
Il pomeriggio ha fornito anche l’occasione per ragionare dell’attuale scenario, a pochi giorni dall’inizio della raccolta delle uve. Un anno complesso: prima tanta pioggia che ha favorito lo sviluppo della peronospera, poi il caldo tipico di queste estati. “Ho visto tante vendemmie – spiega Gerbi – ed ognuna ha le sue difficoltà. L’obiettivo dev’essere sempre quello di arrivare a un buon prodotto finale. Nel contempo i dati che abbiamo raccolto in questi anni saranno la miglior assicurazione dei produttori contro il cambiamento climatico in atto”.