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    Ovadese
    Al centro Mattia Piana, il marcatore ovadese
    Sport
    Edoardo Schettino  
    26 Agosto 2024
    ore
    06:48 Logo Newsguard
    L'analisi

    Ovadese da rivedere ma la sconfitta con l’Acqui non preoccupa

    Dopo il 3-1 in Coppa Italia

    OVADA – Passa da temperamento e intensità l’aspirazione dell’Ovadese di fare un buon campionato nell’Eccellenza 2024-25 che parte domenica 8 settembre. L’indicazione è emersa con chiarezza nella sconfitta 3-1 maturata con la prima uscita ufficiale di Coppa Italia sul campo dell’Acqui. La gara ha messo in luce la diversa caratura di due formazioni costruite in base ai rispettivi obiettivi. A complicare la serata degli uomini di Carosio anche gli effetti di una preparazione portata avanti in queste settimane e ancora da assorbire. Ma la ripresa di nerbo giocata alla matricola autorizza a pensare che la corsa verso la salvezza abbia già delle solide basi.

    Una prova generale in vista dell’esordio in campionato sul campo del San Domenico Savio è la sfida di ritorno che si giocherà al Geirino con la città che tornerà a riassaporare da vicino il calcio di un certo livello atteso per tanti anni.

    Visione ampia

    In quell’occasione serviranno almeno due gol per passare il turno. Un obiettivo che probabilmente per ora non è prioritario. All’Ottolenghi Carosio ha schierato la squadra con un assetto molto simile a quello dello scorso anno. E così quattro difensori a protezione di Gaione, a centrocampo il trio composto da Bosic, l’esordiente Genocchio e Sciutto. Davanti il giovane Alessio Ferrari assieme alla coppia Romei – Piana sulla quale si basano molte delle speranze ovadesi.

    Due dei tre gol subiti sono arrivati da calci piazzati. Dei due a lasciare qualche dubbio è stato quello segnato da Saviozzi che di testa ha preso il tempo al centro dell’area ai difensori avversari. La ripresa ha visto un’Ovadese che ha saputo farsi maggiormente sentire. Il direttore di gara ha faticato a contenere i bollenti spiriti dei giocatori. Le espulsioni di Baldizzone e Guazzo (a lasciare in 9 la squadra di Camussi) il termometro di una situazione che era già degenerata.

    Dopo il fischio finale mister Carosio non ha cercato scuse, secondo costume consolidato, non avanzando l’alibi della preparazione da rifinire per spiegare la prestazione poco brillante dei suoi.

    Incognita attuale

    L’Ovadese deve fare i conti con problemi che in questa fase della stagione possono essere comprensibili. Un’infiammazione al ginocchio sta rallentando la preparazione di Edoardo Campazzo, inserito in organico a gennaio dello scorso anno anche per essere un puntello in vista dell’Eccellenza. Il giocatore sarebbe chiamato a quel ruolo di incursore che alleggerirebbe il compito della coppia avanzata chiamare a produrre la maggior parte delle reti per la squadra.

    C’è poi da capire su quali giovani l’allenatore potrà davvero contare. Per ora i puntelli sono Visentin (2004) e Sciutto (2005), la speranza è Ferrari (2007). Dietro per ora c’è poco. L’esperienza di Callaci si è già conclusa, possibile l’inserimento di un altro giovane da Tortona.

     

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