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    Ospedale,
    L'ospedale di Ovada
    Edoardo Schettino  
    20 Agosto 2024
    ore
    06:59 Logo Newsguard
    Il piano

    Ospedale, come sarà il nuovo Pronto Soccorso in tempi stretti

    Dettagli svelati da Asl Al

    OVADA – Sarà diviso in due piani il Pronto Soccorso di Ovada per il quale si attende la riorganizzazione che Asl Al intende avviare nei prossimi mesi grazie alla disponibilità di un contributo da 4 milioni e 500 mila euro dedicati alla riduzione del rischio sismico nelle strutture sanitarie della Provincia. A fornire i dettagli dell’operazione è stato Fabrizio Arpe, direttore del Servizio Tecnico di Asl Al, nell’ambito della visita presso l’Ospedale Civile di via Ruffini da parte del sindaco di Ovada Gianfranco Comaschi e del Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Luigi Vercellino. Arpe ha illustrato in sintesi i dettami del progetto. “Ci siamo confrontati – ha spiegato – Al piano stradale l’ingresso delle ambulanze. Poi gli ascensori per accedere al vero e proprio blocco. Ci saranno una sala Tac, una piccola sala ecografica e poi piccoli box visita”.

    “Il finanziamento – ha chiarito Vercellino nel corso del sopraluogo – riguarda questo ospedale. Le ipotesi sono state diverse, in particolare nella zona parco. Dovremo fare le corse”. Entro la fine di agosto è prevista la consegna del piano di fattibilità economica. Dopodichè via libera al progetto definitivo ed esecutivo. L’obiettivo è quello di concludere tutto entro il 2026, data entro la quale utilizzare i fondi. “L’amministrazione che rappresento – ha commentato il sindaco – ha visto questo progetto con grande favore. Pensiamo che un investimento così importante e per questo è stata approvata in tempi rapidissimi la variante urbanistica necessaria”.

    Prospettiva diversa20

    A sinistra il sindaco Gianfranco Comaschi, a destra il direttore generale Asl Luigi Vercellino

    Secondo i dati rilasciati nel corso dell’incontro il Pronto Soccorso di Ovada è una struttura che deve accessi in crescita. La prospettiva per il 2024 è quella di sfiorare gli 8 mila casi. L’ottica è quella di fare dell’area un punto di presa in carico non solo delle emergenza ma anche di un’azione di prevenzione più generale. “Vogliamo organizzare una presa in carico efficace delle cronicità cui una popolazione anziana è soggetta – ha proseguito Vercellino – Il Pronto Soccorso può essere il punto di partenza di un percorso di diagnostica più ampio. Il presidio di Ovada ha un taglio particolare rivolto all’Oncologia grazie alla storia dei professionisti che operano in questa città. E crediamo che questa debba essere una carta da giocare in sede di revisione del piano sanitario da parte della Regione Piemonte”.

    Nel mese di aprile era stata annunciata la trasformazione del reparto di Medicina a indirizzo Oncologico in Struttura Semplice di Oncologia. Vercellino e Comaschi hanno visitato anche i reparti di Radiologia del piano terra e Fisiatria. Nel primo caso si sta concludendo un piano di potenziamento che ha previsto l’arrivo di nuova strumentazione di ultima generazione per la diagnostica. Nel secondo è arrivata la fumata bianca sul mantenimento dei posti letto dopo i timori generati dalla riapertura del reparto analogo all’interno dell’ospedale di Tortona.

     

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