Castelletto celebra il genio musicale di Gabriel Tacchino
"Souvenirs" per il grande pianista italo francese
CASTELLETTO D’ORBA – Taglierebbe in questi giorno il traguardo dei 90 anni Gabriel Tacchino, il grande pianista con un legame speciale con Castelletto d’Orba, scomparso lo scorso anno. E il borgo che lo ha sempre considerato un suo figlio prediletto ha intenzione di celebrarlo come merita. L’evento è in programma domani sera, sabato 17 agosto, sul sagrato della chiesa di Sant’Antonio in via Roma. “Souvenirs” il titolo della serata che avrà il coordinamento artistico di Luigi del Fante, architetto e consigliere comunale. L’intento è quello di celebrare una carriera diventata memorabile che ha portato l’artista francese a esibirsi di fronte ai pubblici più esigenti e prestigiosi del mondo.
Un vero vanto per tutta la Provincia che da queste parti abbia trascorso del tempo un artista di questo livello. Tacchino è stato protagonista di un’ultima visita in Italia nell’autunno 2022 pochi mesi prima della sua scomparsa.
Musica senza tempo
Tacchino si è spento domenica 29 gennaio al scorsa al Policlinico Saint Jean a Cagnes sur Mer dopo la lunga malattia. A Cannes il papà Silvio, il sarto di Castelletto d’Orba, emigrò nel dopoguerra. Ma le estati del giovane musicista furono scandite dai tempi del paese delle fonti: giochi, amicizie e il tentativo di trovare un pianoforte per portare avanti comunque i suoi studi. Neo diplomato al conservatorio di Parigi, Gabriel a vent’anni suonava già con Herbert von Karajan, che dopo una sua folgorante audizione alla Scala di Milano lo invitò a suonare con lui e due prestigiose orchestre: i Berline r Philharmoniker, l’Orchestra del Teatro alla Scala, e Wiener Festwochen. E’ stato l’unico allievo di Francis Poulenc, del quale il M° Tacchino è considerato l’interprete assoluto di riferimento. A Castelletto non si risparmiava, amava proporre anche Maurice Ravel, Erik Satie, Wolfgang Amadeus Mozart, Franz Schubert.
Per confermare il suo amore per il paese Tacchino offrì al paese il primo concerto celebrato dopo il periodo del Covid. Quella sera nessuno poteva immaginare che sarebbe stata l’ultima esibizione italiana.