Amianto: Amich (FdI) applaude sentenza, ma chiede maggiori sforzi
La condanna dell'Inail per il risarcimento alla vedova di un lavoratore esposto all'amianto è vista come un passo avanti, ma Enzo Amich sottolinea la necessità di ulteriori azioni
VERCELLI – Il Tribunale di Vercelli ha emesso una sentenza che condanna l’Inail a risarcire la vedova di un trasportatore di cemento-eternit, morto nel 2016 dopo aver contratto il mesotelioma pleurico a causa dell’esposizione all’amianto. La donna riceverà un’indennità mensile di 1.740 euro, con un totale di arretrati pari a circa 150mila euro.
Enzo Amich, deputato di Casale Monferrato per Fratelli d’Italia, ha accolto con favore questa sentenza, definendola un “importante progresso in campo giudiziario”. Amich ha sottolineato come questa decisione rappresenti una chiara affermazione dei diritti delle famiglie colpite da malattie legate all’amianto, ma ha anche evidenziato la necessità di un impegno maggiore.
Richiesta di sforzi corali
“L’Inail continua a negare il riconoscimento di questo principio,” ha dichiarato Amich, “costringendo le famiglie delle vittime a lunghe e dolorose battaglie legali.” Il deputato ha ribadito il suo impegno costante sulla questione, ma ha anche fatto appello a uno sforzo collettivo, al di là delle differenze politiche, per porre fine a questa situazione.
Casale Monferrato come esempio
Amich ha elogiato gli sforzi di Casale Monferrato, che è riuscita a diventare un modello di successo nella bonifica dell’amianto. “La mia città sia testimone nel mondo dei rischi connessi all’esposizione all’amianto,” ha affermato, auspicando che Casale Monferrato diventi un centro di sensibilizzazione globale sui pericoli dell’asbesto.