Monitoraggio del centro storico: «Varchi in funzione a settembre»
L'argomento da tempo dibattuto in città
OVADA – In primo piano c’è il monitoraggio dei varchi del centro storico di cui si parla da tempo. Sullo sfondo rimane lo sviluppo di quella rete di videosorveglianza evocata anche in campagna elettorale. Più vicina l’entrata in funzione del controllo nella parte vecchia, laddove l’ordinanza che limita la circolazione nelle ore serali è largamente disattesa per la mancanza dei controlli necessari. Lo sanno bene i residenti dell’area di piazza Garibaldi che vedono le automobili entrare da largo Oratorio, pur in presenza di un’indicazione di stop affidata al semaforo.
La conseguenza diretta è uno spazio in cui le auto sono in sosta anche al di fuori degli stalli disegnati su un lato al termine del restyling completato qualche anno fa. Ad oggi gli occhi elettronici in funzione permanente sono collocati in via Voltri, via Novi e all’intersezione tra corso Italia e corso Saracco, punti indicati come strategici.
Percorso a tappe
Il nuovo sistema di monitoraggio entrerà in funzione a settembre. «L’ufficio tecnico – chiarisce Gianfranco Comaschi, sindaco di Ovada – si sta occupando dell’installazione del sistema. Il funzionamento sarà demandato alla Polizia Municipale». Gli ingressi monitorati saranno sette, è presumibile una prima fase di sperimentazione.
Si tratterà ad ogni modo di una rivoluzione. Dell’indirizzo di una progressiva pedonalizzazione del centro storico si parla da anni. Le esigenze difficili da coniugare sono quelle dei residenti in contrapposizione con le attività commerciali che propendono per una maggiore apertura. Nelle ore serali l’intento sarebbe quello di creare i presupposti per una migliore fruizione delle aree pubbliche. Un indirizzo in contrasto con le abitudini più diffuse. L’assenza di controlli è anche una polemica politica. «Non vogliamo più una città in cui i problemi vengono nascosti anzichè affrontati», ha chiarito in un recente consiglio comunale Angelo Priolo, capogruppo di “Prima Ovada” che ha nelle telecamere un suo cavallo di battaglia.
Ma questa volta l’avvio di un ragionamento complessivo sembra il preludio a un’azione più incisiva. «Cercheremo i bandi necessari a reperire le risorse – prosegue Comaschi – e procederemo all’installazione e salvaguardia della città. L’anno buono potrebbe essere il 2025. I punti saranno scelti dopo il confronto che svilupperemo con chi di sicurezza di occupa tutti i giorni». Proprio la decisione dell’amministrazione passata di non usufruire dei fondi messi a disposizione dalla Prefettura aveva generato una delle contrapposizioni più aspre tra le parti.