Via Gramsci, lavori terminati. Marciapiede completato in un anno
Da parte di Palazzo Delfino
OVADA – Per qualcuno il cantiere di via Gramsci è stato quello dei record. Palazzo Delfino nei giorni scorsi ha dato il via libera all’intervento che dalla primavera 2023 ha portato alla ricostruzione del marciapiede sulla sommità del manufatto che sostiene la via di scorrimento più importante della città. Ogni giorno da quel tratto transitano centinaia di mezzi pesanti in arrivo dal casello dell’A26 e diretti verso le aree industriali e artigianali di via Novi, della Caraffa e di Capriata d’Orba. L’intervento di fatto conclude un iter avviato nel 2019 quando una piccola voragine all’altezza del tratto stradale si rivelò in realtà la spia di un disagio diffuso per la struttura costretta a sopportare un peso al di fuori del normale.
Nei giorni scorsi il certificato emesso dagli uffici al quarto piano del Municipio ha certificato la regolare esecuzione dei lavori effettuati. Palazzo Delfino ha disposto il pagamento alla ditta incaricata Rondinelli della cifra di 436 mila euro a corrispettivo dei lavori svolti. Le operazioni sono andate avanti fino a qualche giorno fa.
Periodo prolungato
Difficile immaginare, al momento dell’apertura, che il cantiere di via Gramsci avrebbe richiesto un periodo così lungo. Diversi gli intoppi registrati in corso d’opera. Il primo: la necessità di predisporre una variante al progetto originario per alleggerire ulteriormente il peso sul manufatto. Tra il 2019 e il 2020, con la circolazione limitata a una sola corsia, il consolidamento era stato affidato, dopo diversi sondaggi disposti su base preliminare, all’ingegnere Monica Boccaccio. Il collaudo definitivo dei lavori sulla sede stradale era andato in scena nella primavera 2020 in pieno lock down.
Il cantiere sul marciapiede è stato poi ulteriormente rallentato da altri due fattori: la concomitanza con i lavori di riduzione del rischio sismico all’interno della scuola Giovanni Paolo II affidati alla stessa ditta, la calura estrema dell’estate 2023 che consigliò la direzione dei lavori affidata all’architetto Alessandro Biorci a rallentare le operazioni.
I lavori sono stati effettuati grazie a un contributo da 600 mila euro messo a disposizione dal Ministero dell’Interno e poi confluito sulle voci legate al Pnrr. Rimane oggi il marciapiede rinnovato anche per essere un’area panoramica sullo Stura. A pochi centimetri dalla parte completamente nuova la vecchia ringhiera arrugginita e instabile nel tratto che dalla sommità porta fino a via Voltri.