Fondazione Cigno, “Percorsi di vita” sostiene i malati oncologici
Attività fisica adattata a Villa Gabrieli
OVADA – Si è sviluppato nei primi mesi del 2024 “Percorsi di vita”, il progetto di attività fisica adattata elaborato da Fondazione Cigno per sfruttare le potenzialità del giardino terapeutico creato all’interno di Villa Gabrieli, principale polmone verde della città, grazie alla donazione messa a disposizione da Giorgia Sansone. Dodici pazienti attivi che nel loro passato hanno una storia di terapie sono stati inseriti nel percorso di riabilitazione creato da Marco Facchino, destinatario di una borsa di studio creata con le risorse donate dal benefattore ovadese Carlo Giacchero. Da gennaio il programma ha previsto tre lezioni settimanali della durata di un’ora. L’obiettivo è quello di rieducare i soggetti inclusi all’utilizzo di un corpo che deve superare gli effetti collaterali delle terapie.
Opportunità importante
«Il riscontro – spiegano da Fondazione Cigno – è straordinario. I benefici sono tangibili e l’attività portata avanti in gruppo ha permesso di generare un effetto virtuoso a beneficio di tutti i partecipanti». Marco Facchino a sua volta ha affrontato un periodo di cure. «Il movimento – racconta – genera più energie e migliora l’umore. Per questo è importante essere attivi con regolarità. Basta anche solo una passeggiata».
Gli esercizi insegnati sono facili e necessitano di un’attrezzatura minima perchè possano essere replicati anche a casa. Riscaldamento, andature, sessioni per la parte alta e bassa del corpo sono le fasi successive di ogni seduta. Sullo sfondo c’è lo spazio verde di Villa Gabrieli, da tempo gestita da Fondazione Cigno, grazie alla convenzione firmata con Asl Al. Lo spazio è stato riorganizzato per le attività portate avanti dal Day Hospital Oncologico, da qualche mese riconvertito in struttura semplice, e comunque sempre nella disponibilità della cittadinanza di Ovada.
«All’interno e a beneficio del parco – proseguono da Cigno – si è realizzata una straordinario sinergia tra famigliari e amici che hanno voluto ricordare i loro cari mettendo a disposizione uno spazio per aiutare altri pazienti a superare il loro problema». La famiglia di Giorgia Sansone ha regalato le attrezzature e il percorso sensoriale, Carlo Giacchero ha messo a disposizione le risorse per il sostegno al progetto. Marco Facchino ha scritto una tesi universitaria, nel periodo in cui frequentava il Day Hospital, diventata poi la spina dorsale delle attività. L’indirizzo è quello già enunciato da Cigno: la creazione di una comunità che punta alla prevenzione con attività rivolte ad ogni fascia d’età della popolazione ed è a disposizione per attività oltre le cure tradizionali.