Scuola, Cassinelle e Rocca Grimalda in difficoltà per i tagli
Risorse proprie per sopperire
DAI PAESI – L’allarme sul livello dei servizi legati alla scuola sul nostro territorio è stato lanciato qualche anno fa dall’Osservatorio creato da sindaci e professionisti per monitorare l’andamento delle cose.
Non c’è solo Rocca Grimalda tra i comuni dell’Ovadese sempre più in difficoltà a assicurare i servizi scolastici cittadini ai loro residenti. La spia del disagio in un territorio in cui l’istruzione di prossimità rappresenta sempre più un problema è accesa anche a Cassinelle, comune che per primo si è trovato a fare i conti con i tagli lineari da Roma. Il sindaco Roberto Gallo, da poco rieletto, chiederà l’ennesima deroga nel primo consiglio comunale dopo l’insediamento.
Ma di fatto ha già deciso di coprire con risorse comunali i costi necessari per difendere il plesso del paese. Ciò che Cacciola, a Rocca Grimalda, ha varato solo un paio di settimane fa. «Qua – spiega Gallo – bisogna capire che è inutile parlare di ripopolamento se poi le famiglie sono costretto a portare i loro bambini a scuola in altri paesi».
Finanze locali
La scuola è servizio fondamentali per paese che rischiano un vero e proprio “inverno demografico”. Cacciola il suo appello lo ha portato la settimana scorsa nell’incontro che si è tenuto nella sede della Provincia. «Da parte mia – ribadisce il primo cittadino di Rocca – non c’è alcuna connotazione politica. La scuola è il futuro, abbiamo bisogno che le decisioni vengano prese in modo più elastico rispetto a quanto imposto dagli algoritmi utilizzati al Ministero». A causa della carenza di bambini (14 gli iscritti a fronte di un minimo di 17) Cacciola si è trovato nella condizione di dove investire 25 mila euro per assicurare il servizio pomeridiano.
Cacciola la settimana scorsa ha fatto presente la situazione a Enrico Bussalino, presidente della Provincia da una settimana eletto in Regione. La speranza è che ciò si traduca in una carta in più. «Da un lato – chiarisce Gallo – abbiamo comuni che sono già in sofferenza con la spesa corrente che si trovano a dover stanziare delle somme da bilanci in teoria in salute che però sono in sofferenza da questo punto di vista. Cassinelle è un comune montano: sarebbe il caso di rivedere i criteri per la concessione delle deroghe previste». Anche perché i plessi “decentrati” si rivelano risorse laddove quelli vicini richiederebbero, in caso di ulteriori tagli, un sovraffollamento eccessivo. I bambini che Rocca Grimalda non avrebbe potuto accogliere sarebbero stato dirottati, con ogni probabilità, a Ovada. Cassinelle vive l’alternativa con Molare a pochi chilometri di distanza.
Anche Cremolino, qualche anno fa, si è trovato nella stessa situazione, scontrandosi in più con i dettami economici e finanziari dettati dal piano di rientro al quale l’ente guidato da Massimo Giacobbe è stato sottoposto.
Criteri troppo rigidi
D’altronde l’allarme su nuovi tagli alla scuola è stato lanciato di recente. Nulla di più di quanto già affermato dal tavolo istituito qualche anno fa in tutto l’Ovadese per il monitoraggio della situazione. La revisione dei criteri era già stata chiesta nel 2021 da sindaci e operatori della scuola riuniti. «Se il numero degli alunni per classe scendesse – l’appello lanciato in estrema sintesi – sarebbe più semplice tutelare i plessi dei piccoli paesi e mettere in piedi un provvedimento complessivo senza il bisogno di andare avanti con deroghe alla legge in vigore». Un messaggio non entrato nelle orecchie del Ministero che continua ad applicare criteri rigidi, poco confacenti a tante piccole realtà in cui la scuola diventa un avamposto contro l’arretramento.