Voto, Priolo ringrazia: “Oltre 1000 ovadese hanno creduto in noi”
Dopo l'elezione di Comaschi
Polemiche sullo sfondo
OVADA – Il giorno dopo Angelo Priolo prova a formulare un’analisi più completa del risultato ottenuto con “Prima Ovada”, la lista civica che ha sostenuto la sua candidatura a sindaco di Ovada.«Questa vittoria – spiega – non lascia dubbi sulla volontà della città di affidare ancora una volta l’amministrazione alla parte politica di centro sinistra. Già prima delle 20.00 di lunedì mi sono recato da Gianfranco Comaschi per riconoscergli la vittoria».
Per Priolo l’esito finale si è tramutato in 1.088 voti (19.95%). Il candidato sostenuto da Fratelli d’Italia nel pomeriggio di lunedì ha controllato le operazioni di spoglio, con i compagni di lista, dai seggi. In serata ha confessato di aspettarsi qualcosa di più.
Orgoglio e delusione
Priolo si dice però anche soddisfatto. «Un 20% di elettori ha premiato persone nuove, una squadra davvero civica». Difficile non tornare sulla ben nota frattura nel centro destra che ha sicuramente avuto un’influenza sulle proporzioni del distacco registrato. Priolo e Nervi (con “Ovada nel cuore”) sono rimasti sotto la quota di 1957 voti raccolti cinque anni fa da “Ovada viva” guidata da Pier Sandro Cassulo.
«Nonostante l’appoggio del mio partito – prosegue – non abbiamo avuto nessuna passerella elettorale di personaggi politici, al contrario della lista appoggiata da Lega e Forza Italia che hanno mosso Presidenti e Deputati, e siamo comunque riusciti ad ottenere un risultato che ci permette di ottenere tre seggi in consiglio comunale. Più di mille Ovadesi che hanno creduto in noi. Un grande onore e una grande responsabilità.
Sono convinto che la negatività portata da persone di Novi Ligure, Capriata e Cassinelle, che hanno voluto questa spaccatura, ha sicuramente scoraggiato gli elettori del centro destra che, infatti, non hanno confermato in Città il voto espresso alle Regionali ed alle Europee».
Futuro immediato
Priolo ha poi uno sguardo al futuro dopo aver annunciato un’opposizione che non farà sconti né al nuovo sindaco, né all’altra forza di minoranza. «Evidentemente tanto mugugno si trasforma poi, nel momento del voto, in una paura del ricambio».