Casa di Carità, una targa ricorda il docente Carlo Ottonello
Il docente scomparso nel 2020
Un messaggio di passione agli studenti
OVADA – Una targa realizzata dagli alunni del centro con il controllo numerico ricorda il lungo percorso da formatore di Carlo Ottonello con la Casa di Carità “Arti e mestieri” di via Gramsci. Il centro di formazione ha voluto ricordare nella giornata di ieri, lunedì 3 giugno, una figura cardine per i corsi e la crescita dell’istituto scomparso nel 2020. “Carluccio” ha vissuto una parabola prolungata, iniziata nel 1978, alla conclusione della sua precedente esperienza alla Carle e Montanari.
Nell’ambito della cerimonia è stato intitolato anche il campo da pallacanestro realizzato nello scorso ottobre per i momenti di ricreazione dei ragazzi. “Hai seminato a lungo – ha spiegato Raffaella Pastorino, direttrice della Casa di Carità – I frutti migliori sono in quegli alunni che a loro volta sono poi diventati docenti e continuano a trasmettere ciò che tu insegnavi ai ragazzi”.
Opera incessante
Ottonello è stato formatore ma è anche stato attivo nel mondo del calcio giovanile della città. Il campo Moccagatta, sul quale si affaccia il centro di formazione, la sua seconda casa. Lo ha ricordato il figlio Andrea. “Avevi tre case – ha spiegato – L’abitazione di famiglia, la scuola e il campo di calcio. E in questi tre ambiti hai saputo lasciare il segno”. “Ho conosciuto Carlo tanti anni fa – ha spiegato il sindaco di Ovada, Paolo Lantero – La prima parola che mi viene da associare alla sua figura è passione. Ragazzi, lasciatevi ispirare dalla passione delle persone che incontrate sul vostro cammino”.
Nel corso dell’anno i ragazzi dei due indirizzi del centro, Meccanico e Grafico, hanno coltivato piantine: ieri sono state installate negli spazi all’aperto. A riceverle sono state la famiglia di Ottonello e lo stesso sindaco: un pensiero rivolto al padre, a lungo formatore del centro che da poco ha tagliato il traguardo dei 100 anni.