Rudere in piazza Castello, il Consorzio progetta il recupero
Per la nascita di una "Stazione di posta"
Stallo molto prolungato
OVADA – Il progetto presentato in consiglio comunale per l’ex fermata del tram di piazza Castello è già stato in parte rivisto. La sostanza è però quella indicata in precedenza. Procede secondo la tempistica già indicata la procedura per il recupero del rudere che deturpa la vista in piazza Castello. Sull’edificio, di proprietà comunale, si è sviluppata l’idea presentata dal Consorzio Servizi Sociali capace di attrarre fondi sbloccati dal Pnrr. Per la città si tratterebbe di una riqualificazione. L’obiettivo è quello di realizzare una “stazione di posta”, un centro polifunzionale per lo sviluppo di azioni e politiche rivolte alle fasce della popolazione in difficoltà.
Visioni contrastanti
Piazza Castello è l’ingresso “nobile” della città da Alessandria e Novi. Nel dettaglio il contributo ammonta a 1 milione e 89 mila euro. «Ci rivolgeremo verso una fascia di popolazione in difficoltà con la casa – precisa Zillante -In un primo momento ci sarà un punto d’appoggio che poi si evolverà in un centro servizi: la possibilità di dormire, interagire con la rete delle associazioni, avere un’occasione di inclusione restituendo con il proprio impegno una parte di quanto ricevuto». Fanno parte dell’idea un’area per un embrione di ristorazione sociale, ampliamento del progetto di mensa attualmente gestito dal Consorzio, lo spazio per la distribuzione dei vestiti. «L’arco temporale per il completamento è di cinque anni – prosegue Zillante – I dettagli dovranno essere definiti». Di fatto l’ente di occuperà della ristrutturazione dell’edificio, dopo la progettazione e la gara l’incarico. All’interno degli spazi ruoterebbero tra 25 e 40 persone.
Diversi gli esempi di progetti di questo tipo in fase più avanzata nella nostra Regione. L’housing temporaneo è uno dei sette indirizzi da sviluppare nell’ambito del bando aperto nel febbraio dello scorso anno dal Ministero del Lavoro. La stazione del tram nacque in conseguenza dell’avvio, nel 1881, della tramvia che univa la nostra città a Novi. Di “Caffè della Stazione”, di proprietà di Elia Beccaria, si parla già nel 1896. L’attuale vicenda si è sbloccata anche dopo la conclusione definitiva delle vertenza che negli ultimi anni ha contrapposto il Comune di Ovada alla società che si occupava della gestione del bar situato al piano terra. In questo modo è stata firmata la convenzione tra Palazzo Delfino e Consorzio.