Via San Paolo, la burocrazia ritarda l’apertura del cantiere
Per la ripavimentazione
Coinvolta anche piazza Mazzini
OVADA – Un cavillo burocratico ha provocato lo slittamento dei lavori di ripavimentazione previsti in via San Paolo e piazza Mazzini. L’intervento, programmato per la primavera, era finanziato con 96 mila euro messo a disposizione dal bando della Regione Piemonte sui Distretti Urbani del commercio. Le due aree subiscono le conseguenze del passaggio continuato di auto e mezzi per il carico e scarico utilizzati dagli operatori commerciali e dagli ambulanti del mercato di mercoledì e sabato.
L’incarico a fine dicembre 2023 era stato affidato con trattativa diretta all’impresa Sola, più volte chiamata in causa in situazioni di questo tipo. Ma un intoppo generato dal regolamento attuativo ha impedito ai lavori di partire.
Nuova procedura
Via San Paolo è una delle porte nobili del centro storico. Il Comune ha dovuto revocare l’atto con cui l’intervento era stato affidato. Nelle settimane scorse è emersa la necessità di procedere alla fase di approvazione del progetto esecutivo, requisito richiesto espressamente dal bando. E così la fase di affidamento della gara dovrà essere sviluppata nuovamente. La cifra messa nero su bianco, di poco superiore a 74 mila euro, mette Palazzo Delfino al riparo dalla necessità di sviluppare una vera e propria procedura di gara. In questo modo i tempi non dovrebbero allungare troppo.
Ma il comune di Ovada era deciso a chiudere la questione una volta superata la fase della stagione in cui lavorare comporta problemi.
D’altronde le due parti messe sotto la lente di ingrandimento manifestazione problemi da diverso tempo. In piazza Mazzini i cubetti di porfido si staccano sollecitati con forza dai mezzi in arrivo da lungo Stura Oddini che curvano per transitare poi in via Roma.
La pavimentazione di via San Paolo è invece messa a dura prova dal passaggio dei mezzi pesanti utilizzati dagli operatori del mercato bisettimanale diretti verso le due piazze principali. Per fortuna i soldi del Distretto Urbano del Commercio potranno essere spesi entro il 2026. Non c’è, almeno per ora, il rischio di veder revocato il contributo. domande per finanziare piccole opere di abbellimento e ristrutturazione fino al 24 maggio. A disposizione dei privati fondi fino a 100 mila euro.