Geirino, Cassulo punta il dito verso maggioranza e Priolo
Tra politica e effetti concreti
OVADA – «Siamo stati additati come quelli che volevano chiudere il Geirino. La verità dei fatti è che oggi non saremmo in questo caos se la maggioranza avesse preso in considerazione le nostre proposte». Pier Sandro Cassulo è un fiume in piena. Il capogruppo di “Ovada viva” ripercorre l’ultimo anno di travaglio a proposito della gestione degli impianti sportivi della città e punta il dito anche contro l’ex membro Angelo Priolo, uscito dalla principale squadra di opposizione proprio per i problemi legati alla sua decisione di votare a favore dell’accordo di transazione varato lo scorso anno per la piscina. «La sua decisione – prosegue Cassulo – ha in qualche modo minato la nostra credibilità e l’efficacia della nostra azione».
«Provo – prosegue Cassulo – un profondo senso di amarezza». Anche più dura la posizione di Mauro Lanzoni, Movimento Cinque Stelle.
Strada senza uscita
Il Geirino si dibatte da tempo in una profonda crisi. «Eravamo contrati all’accordo perchè a nostro avviso al primo mancato pagamento di una rata del mutuo da parte di Servizi Sportivi sarebbe dovuta scattare la decadenza della convenzione con Palazzo Delfino. Con il passaggio gratuito dell’impianto, il comune di sarebbe fatto carico della riparazione necessaria, l’impianto sarebbe già stato aperto lo scorso inverno. Servizi Sportivi infine non sarebbe stata messa in una situazione che ora non sembra avere una via d’uscita. Ma dalla Giunta è prevalsa la posizione secondo la quale l’opposizione non dev’essere tenuta in conto».
La scorsa settimana è stata approvata una delibera che chiede a Servizi Sportivi la restituzione del contributo da 100 mila euro sbloccato alla riapertura della piscina in versione estiva. «Con la nostra ipotesi – prosegue Cassulo – la Servizi Sportivi avrebbe riscosso quanto dovuto dalla assicurazioni e una parte di quanto dovuto da parte del Comune per entrare in possesso dell’impianto. Ora non so proprio come il nuovo sindaco potrà mettere mano a questa vicenda».
In ballo anche la gestione provvisoria in attesa che le chiavi dei cancelli passino definitivamente dal gestore al comune. «Sulla nostra proposta si poteva anche lavorare per migliorarla. Lo spettro della chiusura del polisportivo non esiste. Alla base di tutto c’è un altro punto. Se prevale l’idea dell’utilizzo sociale delle strutture, poi il comune deve farsi carico dei costi connessi che negli ultimi anni sono molto saliti”.