Ovada, vino contemporaneo. Lo celebrano esperti e ristoratori
Il riconoscimento di "Città Europea del Vino" e la tendenza a (ri)scoprire il prodotto
OVADA – C’è un menù che “L’Archivolto” ha ideato per celebrare il riconoscimento di “Città Europea del vino” ottenuto anche da Ovada per il 2024. Ma più in generale c’è una tendenza che fa del nostro vino di punta il presupposto ideale per abbinamenti accattivanti e innovativi.
A esserne consapevoli non sono solo i ristoratori ma anche altri professionisti del mondo dell’enogastronomia. Gli esempi più emblematici, nei rispettivi ruoli, sono Luigi Barberis, iconico bartender del Caffè degli Artisti ad Alessandria, del Caffè dei Mercanti ad Acqui e anima del bar di “Identità golose” a Milano, e Steffen Maus, giornalista specializzato che con il suo blog personale e con Wein Velten, racconta al pubblico tedesco tutti i vini del nostro Paese.
Prodotto ammorbidito
L’Ovada è perfetto in tavola. «Lavoriamo su abbinamenti molto classici: gli agnolotti nel vino, la fassona. Ma cerchiamo anche qualcosa di più particolare e innovativo». Sebastiano Papalia è con il fratello Rosario il motore dell’osteria di livello aperta in piazza Garibaldi da 25 anni.
L’evoluzione di questo periodo ha portato a piatti di gusto che stupiscono anche per l’aspetto estetico. Del percorso è parte integrante l’Ovadese, servito a calici: tre o quattro calici in base alle esigenze del cliente. Una vetrina importante considerata la provenienza dei frequentatori in arrivo da tutto il nord Italia. «Consigliamo spesso – prosegue Papalia – gli agnolotti bianchi da gustare proprio nel vino. Poi la battuta di fassona. Abbiamo creato anche un agnolotto più innovativo in cui il vino è parte integrante del ripieno. Ma non voglio svelare troppo, lascio la sorpresa a chi verrà a trovarci».
Sta dando i suoi frutti il lavoro avviato in questi anni per ammorbidire un prodotto che, nella sua versione più tradizionale rischiava di non incontrare più il gusto prevalente dei consumatori. D’altronde è parere di tutti gli esperti la necessità di alleggerire l’impostazione classica dei vini rossi rispetto al passato. Ma l’Ovada non da il meglio di se solo con la cucina. Gli utilizzi possono essere ancora altri.
Tappe fondamentali
Ovada utilizzato per abbinamenti sorprendenti. «Rispetto al corpo di qualche anno fa – aggiunge Barberis – l’acidità dell’Ovada permette di utilizzarlo nella preparazione di cocktail che abbiano il vino rosso come base di partenza. In realtà lo abbiamo anche fatto. Ed i risultati sono stati molto incoraggianti». Lo scorso anno Alexala ha promosso un ideale viaggio tra i centri zona della provincia coinvolgendo Barberis. Dalla sua creatività è nato “Un americano a Ovada” un mix di Ovada docg, Crodino e Bitter. Sulla stessa lunghezza d’onda che fece tappa in Enoteca nel 2019 in occasione dell’Anno del Dolcetto riconosciuto dalla Regione Piemonte.
«Già in quell’occasione – aggiunge -mi resi conto di trovarmi davanti a una produzione che per quanto piccola era di grande qualità. I tannini sono più morbidi. L’Ovada docg può sicuramente essere il punto di partenza per un viaggio alla scoperta del territorio intercettando quella porzione di turismo che già sta abbandonando le Langhe prese d’assalto».
L’Ovada avrà una vetrina di livello anche al prossimo Vinitaly di Verona.