Ospedale, monito dell’Osservatorio Attivo sul pronto soccorso
La questione irrisolta da anni
"Perchè il 118 non scarica i codici verdi?"
OVADA – «Siamo felici delle notizie che hanno riguardato nelle ultime settimane i reparti di Oncologia e di Riabilitazione dell’ospedale. Ma gli Ovadesi attendono di sapere qualcosa anche rispetto al Punto di Primo Intervento». Con una nota ufficiale, l’Osservatorio Attivo torna a far sentire la sua voce sui problemi della sanità nella nostra città. Nelle ultime settimane sono arrivate le novità della stabilizzazione annunciata dalla Regione per i due reparti principali dell’Ospedale di via Ruffini. L’associazione esprime soddisfazione nella consapevolezza di come non sia stato sciolto un altro nodo principale.
Impegno e partecipazione
Il Pronto Soccorso dell’ospedale di via Ruffini è un’incognita da tempo. «Non abbiamo dubbi sull’impegno che gli amministratori ovadesi, che nel tempo si sono prodigati in difesa della Sanità locale e del nostro nosocomio -prosegue il comunitato – ma per ora nessuna nuova buona nuova». La vicenda è nota. La delibera regionale 1-600 approvata qualche anno fa indicò nella struttura di via Ruffini un “Ospedale di area disagiata” con il mantenimento di un punto di primo intervento sulle 24 ore. Un’indicazione sulla quale il 118 ha fatto orecchie da mercante: i mezzi di soccorso non trasportano a Ovada nemmeno i codici verdi a indice più basso di complessità.
D’altronde il momento di maggior difficoltà l’area l’ha vissuta dopo la fase acuta dell’emergenza sanitaria: la struttura fu riaperta solo per interessamento diretto del reparto di Medicina Interna, di fatto contro il parere più diffuso in Asl Al. E dire che tanti cittadini continuano a ritenere la struttura un valido supporto, arrivando con mezzi propri. «I nostri concittadini scrivono dall’Osservatorio hanno sempre risposto positivamente a tutte le iniziative indette pro Ospedale: per esempio firmando in più di 15000 la petizione e presenziando alla manifestazione in più di 3000, promosse entrambe dall’Osservatorio Attivo. Bisogna altresì dare grande merito ai Medici, Infermieri ed Oss per la loro professionalità e all’umanità.
Per questo si dovrebbe potenziare oltre che i reparti anche il Punto di Primo Intervento permettendo di portare i codici verdi con le ambulanze e andando così a sgravare gli altri presidi della zona molto oberati con attese per i pazienti di ore e ore». Il riferimento per l’emergenza in tutto l’Ovadese rimane un ospedale di Novi spesso chiacciato dal peso dei casi da prendere in carico. Senza contare i disagi che i pazienti sopportano durante i viaggi di trasferimento e l’impegno sempre più importante richiesto alle pubbliche assistenze chiamate a sopperire anche alla carenza di trasporti.