Fai, il gruppo di Ovada racconta Sant’Antonio e Trisobbio
sabato 23 e 24 marzo
Visite guidate per piccoli gruppi
OVADA – Sono l’ospedale vecchio di via XXV aprile e il borgo di Trisobbio le due proposte del Gruppo Fai di Ovada in vista delle Giornate di Primavera in programma il 23 e 24 marzo. Entrambi luoghi ricchi di storia e bellezza, le due proposte conservano le loro caratteristiche strutturali intrinseche nonostante il passare degli anni. Sotto i riflettori in particolare l’edificio oggi sede del distretto sanitario, progettato dall’architetto Alessandro Antonelli, padre della Mole simbolo di Torino. Il complesso fu inaugurato nel 1867, la realizzazione fu concretizzata grazie alle donazioni degli ovadesi.
Tradizione e valore
Durante le Giornate Fai, accompagnati dallo storico Federico Borsari e con il patrocinio di Asl e Consorzio, sarà possibile apprezzare lo stato attuale dell’imponente edificio, il parco, alcuni ambienti interni, fra i quali la cappella dedicata a Sant’Antonio, il maestoso scalone con le epigrafi dei benefattori, la terrazza. Sarà possibile visitare a pochi passi di distanza l’ex Chiesa medioevale di Sant’Antonio e, nel centro storico, ancora un’opera dell’Antonelli: il prezioso altare maggiore della Parrocchia dell’Assunta ornato a festa per la Domenica delle Palme. La durata della visita sarà di un’ora. La possibilità si svilupperà al sabato e alla domenica tra le 10.30 e le 15.00.
Borgo incantato
Il Fai mette in primo piano anche le bellezze di Trisobbio, i cerchi concentrici sui quali si sviluppa il centro storico, gli interni del castello, della torre, del palazzo comunale, della Parrocchiale e dell’Oratorio con la narrazione delle antiche vicende, delle tradizioni locali, dell’intensa vitalità associativa, delle peculiarità enogastronomiche (in particolare il tartufo). Sono prevista visite ogni mezz’ora con gruppi da 20 persone. Gli orari del sabato sono tra le 10.00 e le 12.00 e tra le 14.00 e le 17.00. Il giorno successivo orario continuato tra le 10.30 e le 17.00.
Tra le guide individuate per l’occasione anche i giovani Ciceroni dell’Istituto Barletti di Ovada.