Acqui – Genova, anche Legambiente boccia un anno da dimenticare
Pendolaria e l'elenco delle peggiori del Paese
Una triste consuetudine
OVADA – Come ogni anno in questa stagione la Acqui – Genova compare in Pendolaria: il report redatto da Legambiente segnala le peggiori dieci linee locali nel nostro Paese. Nel dettaglio la tratta che attraversa basso Piemonte e Valle Stura è stata inserita al sesto posto. Sarebbe stato difficile il contrario al termine di un 2023 in cui i disagi sono stati oltre il livello di guardia. «I veri problemi rimangono sempre i soliti – chiarisce Fabio Ottonello, presidente del Comitato Trasporti Valli Stura e Orba – la linea non è aperta tutti i giorni e i tempi di percorrenza».
«Rimane il problema del mancato coordinamento da Piemonte e Liguria – si legge sul report – che gestiscono separatamente i due tronconi dell’Asti – Acqui e dell’Acqui – Genova». Della prospettiva di una linea a gestione unica si parla da oltre dieci anni.
Appunti e dettagli
La Acqui – Genova ha visto peggiorare sensibilmente il servizio nella seconda parte dello scorso anno.
L’introduzione dell’orario cadenzato nel 2014 doveva rappresentare la condizioni propedeutica per raggiungere l’obiettivo. L’intento era anche quello di ottenere quelle economie di scala che avrebbero permesso alle due regioni di investire maggiormente nel servizio. Ma nulla si è mai concretizzato. E così la realtà di chi viaggia tutti i giorni rimane la stessa.
«Basterebbe davvero poco per uscire dalla classifica – prosegue Ottonello – E sarebbe un marketing positivo per i nostri territori». I numeri dicono ben altro. Anche nel mese di dicembre 2023, l’ultimo registrato finora, il servizio è rimasto sotto la soglia minima di affidabilità. L’indice introdotto dalla Regione indica in 2.3 la soglia da non superare. Eloquente il dettaglio: a giugno 2.5, a luglio 2.6, ad agosto (con i bus) 2.6, in un settembre terribile 4.8, a ottobre 2.4, a novembre 3.1, a dicembre 3.0. Uno storico primato al contrario. «I lavori in programma nei prossimi mesi che porteranno a chiusure aggiuntive devono produrre miglioramenti nei tempi di percorrenza.
Emergenza quotidiana
L’Acqui – Genova con i suoi problemi rimane un fattore di isolamento per il territorio interessato. Ottonello evoca una prospettiva accettabile per i viaggiatori: linea aperta tutti i giorni e cinque minuti in meno per ogni singolo viaggio. Una chimera per ora. «Magari in questo modo usciremmo dalla classifica». Nell’immediato i prossimi mesi saranno complessi.
I treni non copriranno l’intero percorso nei fine settimana tra 23-24, 30-31 marzo, 6-7, 20-21 aprile, 8-9, 15-16, 22-23 giugno, 2-3, 9-20, 16-17 novembre. C’è chi sospetta che, oltre alle esigenze dei lavori per il potenziamento del nodo di Genova ci sia anche l’intenzione di introdurre dei tagli “mascherati”. A luglio si viaggerà con i bus sull’intera tratta, ad agosto sarà in vigore il servizio integrato per permettere il rinnovo di massicciata e binari tra Campo Ligure e Ovada. L’emergenza è diventata quotidianità. Un elemento che il report di Legambiente coglie solo in parte.