Lercaro, la casa di riposo dell’Ovadese è a un bivio
Domani il termine ultimo per la gara sulla gestione
Tra crisi finanziaria passata e ipotesi future
OVADA – Lercaro è a un bivio. Si saprà qualcosa di più domani sul futuro immediato della casa di riposo tra Ovada e Tagliolo che da tempo si dibatte in una crisi economico – finanziaria che non sembra avere fine. Alle 12.00 scade infatti il termine per la presentazione delle offerte nel quadro della gara indetta per individuare il gestore per i prossimi anni. La procedura rappresenta il secondo tentativo dopo che quello andato in scena tra la fine di agosto e il mese di settembre era stato annullato per sostanziale interesse di soggetti interessati. “Abbiamo avviato questa fase – ha chiarito qualche giorno fa l’avvocato Ivana Nervi, commissario straordinario della struttura – nella convinzione che ci siano i presupposti per una soluzione positiva”. Tutto ruota attorno alle intenzioni di Proges. La cooperativa di servizi che opera all’interno di Lercaro è infatti la principale risorsa in questo momento complesso.
Passato e futuro
Lercaro sarà data in gestione per 67 anni. Proges aveva messo sul piatto una proposta di gestione di 67 anni, con un piano di investimenti da 6 milioni che consentirebbe di rilanciare la casa di riposo. I debiti sarebbero stati estinti con un versamento iniziale da 4.5 milioni di euro. Solo che al momento di presentare l’offerta la cooperativa non si è fatta avanti. L’unico plico pervenuto alla scadenza originaria del 21 settembre era stato quello di Yourax Project. A una successiva richiesta di integrazione della documentazione presentata il colosso milanese delle case di riposo non aveva fatto seguito.
Tra le intenzioni ad oggi manifestate c’è la creazione di un Nucleo Alzheimer. In assenza di offerte alla scadenza di domani l’ipotesi della liquidazione sarà molto più concreta. In caso di svolta positiva il passo successivo sarà la trasformazione in fondazione.