Gestione del Geirino, via libera ai criteri per la gara
Nella seduta del consiglio comunale
Tempi e modalità per il futuro oltre Servizi Sportivi
OVADA – La gara per la gestione del Geirino ha ora contorni più definiti. Lo strumento è la delibera approvata l’altra sera dal consiglio comunale di Ovada che definisce i criteri con i quali arrivare all’individuazione del soggetto chiamato a raccogliere il testimone da Servizi Sportivi. Il via libera è arrivato ancora una volta tra i rilievi dell’opposizione e un clima di forte contrapposizione tra maggioranza e opposizione . Ora la delibera è stata approvata, parte la corsa contro il tempo. La necessità è terminare la procedura in tempo utile: la scadenza della proroga concessa a novembre per scongiurare la chiusura del centro di Regione Carlovini è a fine aprile.
Percorso stretto
L’impianto generale della gara per la gestione del Geirino è stato illustrato anche nell’apposita commissione. Un periodo di quattro anni per la concessione, spazi per il 50% dedicati all’utilizzo delle società e per la restante parte a disposizione del gestore. E poi un contributo comunale che non potrà superare i 30 mila euro all’anno. Questi tre dei principali punti fermi contenuti nella delibera. Il campo Moccagatta e lo sferisterio non saranno contemplati nel bando di gestione. Per la storica area sportiva di via Gramsci da tempo si parla di una soluzione che contempli il coinvolgimento diretti di Ovadese e Boys Calcio, le due società del pallone attive in città.
«La procedura – ha chiarito il sindaco di Ovada, Paolo Lantero – sarà una gara a evidenza pubblica. I soggetti terzi individuati nell’ambito di società e associazioni sportive dilettantistiche, enti di promozione sportiva, discipline sportive associate e federazioni sportive nazionali. Le condizioni di servizio dovranno prevedere lo svolgimento del servizio pubblico in modo universalmente accessibile per l’utenza. La manutenzione ordinaria rimarrà a carico dell’affidatario, quella straordinaria a carico del Comune».
Una successiva delibera della Giunta chiarirà le modalità di attuazione della gara affidata alla centrale di committenza della Provincia di Alessandria.
Polemica politica
La gestione del Geirino per il futuro è da tempo oggetto di forte scontro politico. «Siamo molto delusi – ha attaccato Fabio Forno, consigliere di “Ovada viva” – Il bando doveva arrivare entro novembre; siamo a gennaio e ancora se ne discute. Il Geirino è stato per molto tempo un fiore all’occhiello, oggi è una struttura fatiscente. Il contributo da 30 mila euro rappresenta una cifra irrisoria. Lasciate un’eredità molto sgradita alla prossima amministrazione. Ma soprattutto: sarà ancora possibile fare sport in questa città?»
«Sono stato per lungo tempo fiducioso – ha aggiunto Angelo Priolo, gruppo misto – Perchè è stato fatto un lavoro importante. Nei giorni di Natale deve essere successo qualcosa che ha portato a cambiare tutto. Si prospetta una gestione difficile, blindata dalle associazioni sportive. Per un imprenditore non c’è modo di prendere parte alla gara».
«Questo non è vero – la replica del sindaco, Paolo Lantero – La gara a evidenza pubblica è aperta a tutti. Abbiamo scelto un lasso di tempo breve per capire noi stessi e dare eventualmente la possibilità di correggere eventuali problemi. La gara non è blindata. Resto però convinto che la formula che prevede il coinvolgimento delle società sportive sia la migliore».
Mauro Lanzoni, Movimento Cinque Stelle, ha affidato le sue considerazioni alla dichiarazione di voto. «Avrei chiuso molto prima il rapporto con Servizi Sportivi – ha chiarito – La gestione degli ultimi anni non è stata una deriva ma un precipizio. Le manutenzioni ordinarie e straordinarie non sono state fatte. Oggi non basta un milione di euro per le necessità».
Questione di lungo corso
La gestione del Geirino è un problema più volte affrontato. Nel 2018 fu varato il piano di riassestamento dopo la rinegoziazione dei mutui accessi da Servizi Sportivi per la costruzione della piscina. La condizioni economico – finanziaria della cooperativa è tornata ad aggravarsi nel 2020 con le limitazioni legati al Covid e nel 2021 con l’alluvione che ha danneggiato la piscina. L’accordo per il salvataggio prevede l’obbligo di ripristino della piscina prima della cessione anticipata a Palazzo Delfino.