Legge bavaglio: i giornalisti piemontesi dal prefetto di Torino
La delegazione di Subalpina e Ordine ha consegnato un documento che contesta i principi dell'emendamento Costa, votato dalla Camera e presto al Senato
TORINO – Legge bavaglio: la protesta dei giornalisti piemontesi. Presidio, quest’oggi, sotto alla Prefettura di Torino promosso dall’associazione Stampa Subalpina insieme all’Ordine dei Giornalisti del Piemonte per ribadire la contrarietà all’emendamento Costa che, dopo l’approvazione alla Camera, sarà discusso nei prossimi giorni al Senato.
Un gruppo di giornalisti – provenienti da tutto il Piemonte – si è radunato davanti la Prefettura per manifestare e una delegazione – guidata dalla segretaria della Subalpina Silvia Garbarino e dal presidente dell’Ordine Stefano Tallia – è stata ricevuta dal capo di Gabinetto Claudio Naldi.
A lui sono state manifestate tutte le ricadute che un emendamento come quello presentato dall’onorevole Enrico Costa porterà non soltanto al lavoro giornalistico, ma alla qualità dell’informazione, all’accesso alle fonti e alla democrazia di questo Paese.
Situazione impari
Molte notizie – è stato sottolineato durante l’incontro – con l’introduzione di una norma simile saranno sottaciute, altre proprio non verranno date; il tutto in un contesto in cui il mondo social – che non conosce queste regole e che non è tenuto a rispettare – creerà una sperequazione e una situazione impari che colpirà tutto il settore dell’informazione.
Il presidente della Subalpina, Silvano Esposito, ha inoltre sottolineato come sia necessaria, invece, una legge di sistema che superi l’emendamento Costa e che normi e aiuti il settore a superare la difficile crisi che lo attanaglia da quasi un ventennio.
Come a Bologna e Firenze
Il capo di Gabinetto trasmetterà il documento che gli è stato consegnato al Prefetto di Torino, Claudio Palomba, che a sua volta dialogherà con la Presidenza della Repubblica riferendo di quanto ricevuto.
L’iniziativa dei giornalisti piemontesi segue a quelle dei colleghi di Bologna, Firenze e Pescara. Domani, una delegazione incontrerà il Prefetto di Ancona e nei prossimi giorni sarà il turno di altre realtà italiane.
 
                                    

 
