Distretto sanitario, al via il trasloco in vista dei lavori
Nella sede dell'Ospedale Vecchio
Nascerà un nuovo punto di assistenza
OVADA – Partirà già nel mese di gennaio la fase operativa per la ristrutturazione del Sant’Antonio, l’ospedale vecchio di via XX Aprile sede del Distretto Sanitario. Nascerà la “Casa della comunità” di Ovada. Il progetto che si concretizzerà con il lavoro dell’Asl Al e del Consorzio Servizi Sociali per le parti di loro competenza è finanziato da appositi contributi sbloccati con il Pnrr. I lavori dureranno per tutto l’anno in corso. Il rientro alla base è previsto nel 2025.
Prospettiva incoraggiante
Il Distretto Sanitario attendeva da tempo un rilancio. «A opere concluse – spiega Claudio Sasso, direttore del distretto Acqui – Ovada – il Sant’Antonio sarà più di un semplice poliambulatorio, si trasformerà nel punto di riferimento della sanità territoriale. La Casa della Comunità è un modello di intervento integrato e multidisciplinare con un’attività di equipe tra specialisti interni, medici di base, pediatri, infermieri e altri professionisti della salute, dagli psicologi agli ostetrici fino alla riabilitazione».
Punto prelievi, servizi diagnostici e di assistenza, di prevenzione e promozione della salute. E ancora il Punto unico di accesso, con attività spalmate su 12 ore (ma pure su 24 grazie all’integrazione con la continuità assistenziale) tra le prerogative che saranno introdotte. Ai piani superiori nel frattempo il Consorzio realizzerà le aree per i progetti di coabitazione per soggetti fragili e per uno sfruttamento più funzionale dell’edificio costruito dagli ovadesi, su progetto dell’architetto Alessandro Antonelli nel 1867.
Monitoraggio continuo
Il trasloco degli ambulatori del Distretto Sanitario ha provocato qualche polemica. Nello scorso anno si è infatti sviluppato il contradittorio tra Asl e sindaci del territorio. L’azienda sanitaria avrebbe voluto realizzare la Casa della Comunità sfruttando gli spazi liberi all’interno dell’Ospedale Civile di via Ruffini.