Trattative ko tra Governo e Arcelor Mittal: ex Ilva a rischio
Economia
Elio Defrani  
9 Gennaio 2024
ore
08:00 Logo Newsguard
acciaierie d'italia

Trattative ko tra Governo e Arcelor Mittal: ex Ilva a rischio

Rottura delle trattative tra il Governo e Arcelor Mittal sul futuro dell'ex Ilva. La multinazionale ha detto no all'aumento di capitale per Acciaierie d'Italia

ROMA — Rottura delle trattative tra il Governo e Arcelor Mittal sul futuro dell’ex Ilva. Ieri l’esecutivo di Giorgia Meloni ha proposto alla multinazionale francoindiana di partecipare a un aumento di capitale, ma l’azienda si è detta indisponibile. «La delegazione del Governo ha proposto ai vertici dell’azienda la sottoscrizione dell’aumento di capitale sociale, pari a 320 milioni di euro, unitamente a quanto necessario per garantire la continuità produttiva in Acciaierie d’Italia», si legge in una nota stampa di Palazzo Chigi. La multinazionale però ha rifiutato e ora il Governo «ha incaricato Invitalia di assumere le decisioni conseguenti, attraverso il proprio team legale». Le organizzazioni sindacali saranno convocate dall’esecutivo per il pomeriggio di giovedì 11 gennaio.

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«L’esito dell’incontro conferma quello che Fim Fiom Uilm hanno denunciato e per cui hanno mobilitato le lavoratrici e i lavoratori: la necessità di un controllo pubblico e la mancanza di volontà del socio privato di voler investire risorse sul futuro dell’ex Ilva. L’indisponibilità di Mittal, manifestata oggi nell’incontro con il Governo, è gravissima, soprattutto di fronte alla urgente situazione in cui versano oramai i lavoratori e gli stabilimenti, e conferma la volontà di chiudere la storia della siderurgia nel nostro Paese. Nell’incontro di giovedì ci aspettiamo dal Governo una soluzione che metta in sicurezza tutti i lavoratori, compreso quelli dell’indotto, e garantisca il controllo pubblico, la salvaguardia occupazionale, la salute e la sicurezza, il risanamento ambientale e il rilancio industriale». Lo hanno dichiarato i segretari nazionali di Fim-Cisl Roberto Benaglia, Fiom-Cgil Michele De Palma e Uilm-Uil Rocco Palombella.

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