Tamburello, gli sportivi piangono Eraldo Prato
Potente battitori per due decadi
Vestì due volte la maglia ovadese, vinse due campionati di Serie B
OVADA – Il tamburello ovadese è più povero: la città piange la scomparsa di Eraldo Prato, tra i più amati interpreti locali della disciplina che ha sempre infiammato il cuore degli sportivi cittadini. Passione e forza fisica sono stati gli elementi che gli hanno consentivo di eccellere: nel ruolo di battitore seppe mettere in difficoltà qualsiasi avversario.
Lunga militanza
I campi di tamburello più prestigiosi hanno potuto vedere le sue imprese. La sua carriera inizia prestissimo, infatti, all’età di 17 anni gioca nelle compagine dell’Ovada con la quale, nel 1958, conquista il titolo di Campione d’Italia di serie B. Una pausa legata a motivi di lavoro e il ritorno, a Gabiano per partecipare al Torneo del Monferrato. Il ritorno a Ovada nel 1970 nella fila dell’Enal. Dopo alcune stagioni il successivo passaggio al Cremolino in Serie B per vincere il campionato e tornare in massima serie. In A Prato ha vestito anche la maglia del Bosco Marengo. Carriera conclusa tra Tagliolo in C e Silvano per il “Torneo dei Castelli”.
Limiti e potenzialità
Il tamburello era negli anni del suo apice. Prato li seppe interpretare. «Sono complessivamente soddisfatto di quello che sono riuscito a fare – raccontava – anche se con maggiore impegno avrei potuto fare di più. Voglio però ricordare gli anni in cui ho giocato nel Gabiano, sono stati davvero ricchi di soddisfazioni anche perché giocavo lontano dalla mia città e quindi ero più tranquillo». La battuta il punto di forza riconosciuto. La partita più bella il derby vinto a Francavilla, contro una squadra considerata favorita, al termine di una partita rimasta nei ricordi di tanti sportivi per la potenza e la precisione della sua battuta.