“Bavaglio alla stampa, in pericolo le garanzie dei cittadini”
L'intervento di Stefano Tallia, presidente dell'Ordine dei Giornalisti del Piemonte, sul provevdimento votato alla Camera
TORINO – Alla Camera, con maggioranza ampia, è stato approvato l’emendamento Costa (dal nome del proponente, Enrico Costa, parlamentare di Azione) che contiene il divieto di pubblicare anche solo stralci delle ordinanze di custodia cautelare, che nulla ha a che vedere con la presunzione di innocenza, ma rappresenta una ulteriore, forte, limitazione al diritto di cronaca e al diritto di tutti i cittadini di essere informati.
Tutta la categoria è pronta alla mobilitazione contro il “bavaglio alla stampa”, che sarà decisa in queste ore, e sono molte le prese di posizione. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana, sindacato unico e unitario dei giornalisti, ha chiesto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di non firmare la legge.
Pubblichiamo, di seguito, l’intervento di Stefano Tallia, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte.
Minaccia alle garanzie democratiche
La norma approvata dal Parlamento che vieta la pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare – vale a dire l’atto con il quale viene motivata la privazione della libertà personale- rappresenta un ulteriore limite posto alla libertà di stampa. oltre che una minaccia per le garanzie democratiche di tutti i cittadini.
Ancora una volta, dietro al paravento della “presunzione d’innocenza”, si nasconde l’obiettivo reale di impedire all’opinione pubblica di conoscere in tempi rapidi la verità su fatti di cronaca di grande rilievo.
Solo in apparenza si tratta di un provvedimento a garanzia degli imputati perché, come del tutto evidente, il fatto che non siano rese note fino al processo le ragioni di un arresto avvicina il nostro sistema giudiziario a quello di paesi che hanno ben poco a che vedere con la democrazia.
Una norma in palese contrasto anche con quanto richiesto dalla Corte Europea per i diritti dell’uomo, secondo quale “la trasparenza delle funzioni del pubblico ministero e delle indagini rappresentano una componente essenziale dello Stato di diritto e, al tempo stesso, una delle garanzie del giusto processo”. Parole che non si possono che sottoscrivere.
Bavaglio alla stampa
All’opposto di quanto richiesto dalle associazioni dei giornalisti che in questo anno e mezzo hanno sollecitato una revisione delle nuove norme sulla presunzione d’innocenza, che già oggi limitano il lavoro dei cronisti, la maggioranza di governo, con il sostegno anche di alcune forze di opposizione, chiude invece ulteriormente la porta alla circolazione delle informazioni.
Ancora una volta si tratta di ricordare che i primi bersagli di questi provvedimenti non sono solo i giornalisti, ma gli stessi cittadini che vengono privati del diritto di conoscere i fatti, un elemento indispensabile per orientare il proprio pensiero.
Il necessario punto di equilibrio tra il diritto di cronaca e i diritti delle persone sottoposte a indagine non si troverà con provvedimenti estemporanei ma promuovendo il confronto tra tutti i soggetti coinvolti e cercando soluzioni condivise nell’interesse del paese.