Accordo per piazza Castello: minoranze sulle barricate
La palazzina affidata al Consorzio Servizi Sociali
Diventerà una stazione di posta
OVADA – Può diventare un caso l’accordo siglato la scorsa settimana tra comune di Ovada e Consorzio Servizi Sociali per il recupero dell’edificio di piazza Castello un tempo sede del capolinea sulla linea pubblica tra la nostra città e Novi Ligure. Il progetto presentato dall’ente assistenziale prevede la nascita di una “stazione di posta”, area adibita a politiche sociali rivolte a fasce della popolazione a rischio disagio e marginalizzazione. La prospettiva è stata ampiamente criticata dalle minoranze.
Punto d’accoglienza
L’accordo prevede che l’edificio sia nella disponibilità del Consorzio per vent’anni. Per la trasformazione saranno utilizzati i 910 mila euro messi a disposizione dal Pnrr. «I dettagli del progetto – ha spiegato il sindaco, Paolo Lantero – ancora non ci sono. Ma sappiamo che nascerà un punto d’accoglienza di brevissimo respiro. Potrebbe nascere anche una mensa sociale simile a quella che è stata sospesa nel salone del San Paolo». La progettazione si svilupperà nei prossimi mesi e dovrà concludersi entro il 2024.
Voci discordi
Ma l’accordo varato con il sostegno della maggioranza è stato aspramente criticato dall’opposizione. «La palazzina – ha attaccato Angelo Priolo, consigliere del gruppo misto – è in una posizione strategica. Avete valutato bene la decisione? Sarà condizionante anche per la prossima amministrazione. In quest’ambito si vede tutta la distanza che passa tra noi e voi». «L’ambito del progetto – ha aggiunto Pier Sandro Cassulo, capogruppo di “Ovada viva” – è troppo vago. Cosa significa stazione di posta? Sarebbe stato meglio indicare qualcosa di più chiaro con un riferimento chiaro agli ovadesi. Facile prevedere che ci saranno problemi».