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    Geirino,
    Politica
    Edoardo Schettino  
    13 Novembre 2023
    ore
    06:57 Logo Newsguard
    La polemica

    Geirino, l’opposizione critica a tutto campo

    Il ritardo della gara e la mancata apertura della piscina

    A tre settimane dalla scadenza dei termini

    OVADA – «Qui siamo nel caos. Ed il rischio è che non se ne venga più fuori». A puntare il dito sull’attuale situazione di stallo che riguarda le prospettive del Geirino è Pier Sandro Cassulo che, con Mauro Lanzoni, capogruppo del Movimento Cinque Stelle, ha firmato nei giorni scorsi una nota durissima sulla situazione ben conosciuta e descritta più volte. Il 30 novembre si concluderà il rapporto tra Comune di Ovada e Servizi Sportivi. Proprio su queste pagine qualche settimana fa si spiegava come i tempi tecnici per concludere la procedura non ci fossero più. Ma della gara per la gestione necessaria per individuare un nuovo soggetto non c’è traccia. E se le giornate trascorrono tranquille attorno all’impianto, difficile capire come si potrà venir fuori da quello che ad oggi sembra un vero pantano con poche vie d’uscita.

    Altri 200 mila euro per il Geirino. E scoppia la polemica politica

    «Silenzio assordante»
    «Le numerose riunioni della Commissione competente – chiarisce l’attuale numero 1 di “Ovada viva” – ci hanno fatto comprendere che la Giunta comunale dopo aver deciso la risoluzione consensuale della Convenzione con la Servizi sportivi non abbia ben in mente una linea guida precisa su come appaltare una gestione che tenga conto dell’uso predominante delle Società Sportive ovadesi». La transazione delineata la scorsa primavera prevedeva la corresponsione di 399 mila euro da parte del Comune alla Servizi Sportivi come indennizzo per il passaggio di proprietà della piscina costruita dalla cooperativa su territorio comunale. La condizione successiva era il ripristino entro il 31 maggio in veste estiva per la prima rata da 100 mila euro sbloccata di recente e entro il 31 ottobre in versione invernale per la restante parte della somma. Su quest’ultimo punto si concentra la critica dei due esponenti dell’opposizione. «Ad oggi – proseguono i due esponenti dell’opposizione – riteniamo gravissimo per la ricaduta che ha su tutta la comunità ovadese l’assordante silenzio della Maggioranza comunale, del Capogruppo Priolo che ha votato con la Maggioranza la transazione con la Servizi sportivi, degli organi di stampa sulla mancata apertura della piscina invernale che in base all’articolo 6 della suddetta transazione doveva essere garantita entro il 31 ottobre del corrente anno». Sull’accordo arrivò il via libera da parte della cooperativa con non pochi mal di pancia per una situazione ritenuta complessa tra sostenibilità economica finanziaria messa a dura prova dall’obbligo di provvedere alle utenze e mancate entrate legate proprio all’impossibilità di utilizzare la piscina al coperto.

    Geirino, accordo approvato tra le proteste

    Una ferita mai suturata
    Cassulo lo dice tra le righe ma la sua opinione è che la responsabilità della situazione sia da addossare a chi la primavera scorsa diede il via libera alla transazione con la quale Palazzo Delfino si accollò anche le rate rimanenti dei due mutui sottoscritti da Servizi Sportivi per costruire l’impianto oggi chiuso. Fra questi c’è anche Angelo Priolo, attuale membro del Gruppo Misto che uscì da “Ovada viva” proprio per divergenze sulla linea da tenere su questa partita. Una ferita evidentemente mai suturata tra le parti.
    Al di là delle questioni personali, spaventa la prospettiva di medio termine del polisportivo: debiti per una cifra vicina a un milione di euro probabilmente cresciuti in questi mesi, un difficile equilibro tra utilizzo sociale e ore disponibilità per l’eventuale nuovo gestore. «Il Geirino è diventato come una macchina energivora in termini di risorse», chiarì il sindaco di Ovada Paolo Lantero, leggendo la relazione di accompagnamento alla delibera che diede il via libera alla transazione. Inutile dire che questa situazione non può non “spaventare” eventuali soggetti privati che dovrebbero fare i conti con la necessità di contigentare gli spazi riservati alle società. «L’alternativa – chiarisce Cassulo – è prevedere un maggiore impegno da parte di Palazzo Delfino in termini di risorse». Una prospettiva che mal si concilia con l’affermazione, più volta trapelata dagli uffici di Palazzo Delfino secondo la quale la coperta della spesa corrente sarebbe sempre più corta in diversi ambiti.

    Geirino, il passivo nel 2022 e l’incertezza sul futuro

    Quale futuro?
    «Siamo oggettivamente un po’ in ritardo – replica il sindaco di Ovada, Paolo Lantero – In questo momento sono i tecnici impegnati nella fase di stesura. Ma in realtà la parte complicata è stata quella preliminare in cui definire indirizzi e cercare la strada per tradurre in atti le esigenze espresse dalle società. E quest’operazione ha richiesto un gran numero di incontri e riunioni per ascoltare e valutare le varie istanze». Il vero nocciolo della questione sarebbe la ricerca di un equilibrio tra gli spazi riservati alle attività delle società e quelli legittimamente da concedere ad un ipotetico gestore privato alla ricerca, non solo della sostenibilità, ma anche di un guadagno.

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