Lavoro, cresce la schiera degli inattivi
I dati sul territorio a cavallo dell'emergenza Covid
Scenario tra produzione e terziario
OVADA –
Nel 2018 la forza lavoro complessiva dell’Ovadese si attestava a 12.258 unità. Tre anni dopo, nel 2021, lo stesso dato era sceso a 11.616. Nel frattempo il numero dei soggetti in cerca di occupazione era passato da 1.258 a 822 unità con un calo del tasso di disoccupazione dal 10.5% al 7.1%. L’evidente paradosso sullo stato dell’economia del nostro territorio è stato evidenziato la settimana scorsa da Giancarlo Subbrero, storico dell’economia del territorio, ricercatore e amministratore locale di lungo corso, con la relazione presentata nell’incontro dal titolo “L’Ovadese, il nostro territorio, il nostro futuro” organizzato alla Soms dal gruppo “Insieme per Ovada”. Uno scenario dalle tinte cupe quello delineato da Subbrero, con questo dato eloquente non spiegabile nemmeno con il calo demografico e l’invecchiamento sempre più evidenti della popolazione. Un problema con il quale bisognerà fare i conti anche nei prossimi anni, nel tentativo piuttosto complesso di invertire la tendenza in atto.
Divisi in settori
Uno spaccato, un riassunto in numeri che pone degli interrogativi sui punti deboli del territorio, mette in luce pochi spunti che possono indurre all’ottimismo. Nello stesso periodo preso in considerazione i pensionati sono passati da 7.302 a 7.094, gli studenti da 1.338 a 1.385, le casalinghe da 2.144 a 2.103. Il dato complessivo prende in considerazione la popolazione oltre i 15 anni secondo i rilevamenti fatti per il censimento più recente. Nel complesso, il 64.3% dei lavoratori è impegnato nel settore del terziario e dei servizi, il 30.5% è impiegato nell’industria, il 5.2% è invece un agricoltore. In questo caso il dato non è così recente, è possibile che nel frattempo la forbice si sia ulteriormente ampliata. Di fatto però gli addetti nell’industria erano 2.399 nel 2020, nel terziario invece erano 4.609 in leggero calo rispetto agli anni precedenti. Nel frattempo la popolazione dei comuni compresi nel perimetro amministrativo dell’Ovadese è passata da 27.741 residenti registrati nel 2017 a 26.010 secondo quanto rilevato al 31 dicembre dello scorso anno.
Redditi e prospettive
Il tema si lega con ogni probabilità al panorama di chi attualmente può essere dichiarato inattivo. La statistica è in questo senso eloquente anche se raccolta sotto la voce generica “Altri”: il dato cresce in tre anni da 1.194 a 1.470. In questo senso può avere avuto un ruolo lo sconvolgimento vissuto anche dal nostro territorio con il blocco delle attività generato dal Covid-19 e il conseguente periodo di blocco. Una situazione che sarebbe da indagare nella quantità di popolazione definita in “Età media”: nel 2021 si attestato al 50.9% del totale, in crescita progressiva rispetto al 46.4% del 1992. La porzione over 65 è passata, nello stesso periodo di tempo, dal 25%, al 30.8%. Gli under 14 passano da 9.7% a 9.9%. Il reddito medio registrato nell’Ovadese è solo di poco inferiore al dato su base provinciale: tra il 2012 e il 2020 si è passati da 18.842 a 21.303 euro. Si può affermare che nell’Ovadese, in termini assoluti, la crescita è stata maggiore rispetto al resto della Provincia. Andando però a analizzare i dati, il 40.4% ha dichiarato meno di 15 mila euro, il 31% tra 15 e 26 mila euro, il 24% tra 26 e 55 mila euro. Secondo le recenti rilevazioni il 9.9% della popolazione si è rivolta al Consorzio Servizi Sociali.