Rifiuti: “Ovada viva” chiede le dimissioni del presidente Econet
Per una frase pronunciata in una commissione tecnica
Sullo sfondo la mai sopita polemica sul porta a porta
OVADA – Non c’è solo la questione di sostanza legata alla gestione della raccolta differenziata. I rifiuti diventano anche un caso politico. A sollevarlo è stato Pier Sandro Cassulo nella seduta del consiglio comunale di venerdì scorso. Il capogruppo di “Ovada viva” ha chiesto le dimissione del presidente di Econet, Elio Ardizzone. Motivo del contendere: una frase pronunciata dallo stesso Ardizzone nel corso di una commissione dedicata al metodo “porta a porta” verso il quale la principale forza dell’opposizione continua a essere critica. «La sua frase (di Ardizzone ndr) “Contestare il sistema di raccolta è paragonabile all’istigazione a delinquere” – ha attaccato Cassulo – è molto grave anche per la ricaduta su quei cittadini che hanno votato i gruppi che hanno perso le elezioni e noi qui rappresentiamo». Lo stesso Cassulo ne ha poi fatto una questione più ampia. «Rivendichiamo – ha proseguito – il diritto di esercitare il nuovo ruolo, essere critici verso alcune scelte, fare proposte laddove c’è la possibilità di migliorare. L’obiettivo dev’essere premiare chi fa le cose come si deve».
Rifiuti, Econet si promuove nel “deserto” della Loggia
La posizione di “Ovada viva” è nota dal tempo: i risultati sono buoni ma i costi si potrebbero contenere con un più ampio ricordo a isole di conferimento gestite attraverso cassonetti stradali e badge consegnati agli utenti del servizio. «In questo senso – ha concluso Cassulo – proprio l’esperienze tecnica di Econet può aiutarci a capire dove sono i problemi e come si può intervenire. E noi abbiamo idee sulle quali ci piacerebbe confrontarci». «Il contesto giusto nel quale avviare questa discussione – la replica del sindaco di Ovada, Paolo Lantero – non è quello di Econet ma quello del Consorzio Servizi Rifiuti che comprende 116 comuni che hanno approvato il passaggio a questo metodo sulla base del qualche poi è stato dato l’incarico a Econet per i territori dell’Acquese e dell’Ovadese. L’autorità ha ricostruito di sana pianta la tariffa definendo come avrebbe pagato il cittadino. Questa è stata la vera iattura. Gli spazi per cercare una soluzione si sono ridotti. Porterò questa istanza nell’ambito giusto che è quello del Consorzio». Spazio anche alla polemica sulla frase di Ardizzone: «Il mio ruolo è abbastanza imbarazzante – ha spiegato – Lo stesso Ardizzone ha riconosciuto che quelle erano parole forti e probabilmente sono state lette al di fuori del contesto. Il senso era quello di sottolineare che l’abbandono dei rifiuti è a tutti gli effetti un reato. Capisco che ci siano detrattori di questo metodo: la precedente raccolta era meno invasiva e pesante. C’è chi pensa che con gli abbandoni si possa tornare indietro sul percorso fatto in questi anni. Quella battuta, probabilmente imperfetta significava tutto questo». «Nessuno vuole stravolgere un sistema – la controreplica di Cassulo – Ma anche a fronte delle regole dettate qualche tempo dopo è giusto considerare la possibilità di apportare correttivi. Noi vogliamo discutere dal punto di vista tecnico. Qualcosa deve cambiare in senso migliorativo. Continueremo a spingere in questo senso fino all’ultimo consiglio di questo mandato».