Salvato dai medici, dona un immobile e un bosco a Fondazione Uspidalet
ALESSANDRIA - Un immobile e un bosco in dono alla Fondazione Uspidalet come ringraziamento per le cure ricevute. È la…
ALESSANDRIA – “Sono ancora vivo grazie ai medici. Mi sembra doveroso ricambiare con un dono: il mio appartamento”.
Michele Zina ha ottant’anni, abita a Cassine, paese in cui ha fatto l’agricoltore. Stamani, con la moglie Maria Rita Gasti, è stato premiato da Bruno Lulani, presidente della Fondazione Uspidalet, che ha beneficiato di un importante regalo: non solo l’alloggio ma anche un ettaro di terreno nel Bosco delle Sorti, leggendaria area verde in territorio cassinese.
“Non abbiamo figli ma ci è parso naturale rivolgersi a chi si occupa di bambini” hanno detto i coniugi Zina, facendo riferimento alla Fondazione, da anni impegnata a sostegno dell’ospedale infantile Cesare Arrigo.
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Zina ha rischiato di morire a causa dell’aviaria, il cui virus lo ha colpito a febbraio 2016. Prima il ricovero ad Acqui, poi il consiglio di trasferirsi all’ospedale di Novi Ligure. “E qui mi hanno salvato la vita” mormora l’ex agricoltore, ricordando i lunghi patimenti (“sono stato per giorni in Rianimazione, ero intubato, non avevo più muscolatura…”) e la successiva riabilitazione a Ovada.
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Per ringraziare, ecco la donazione, suggerita dall’amica dottoressa Franca Gotta, che lavora al Santi Antonio e Biagio. Stamani, a premiare la coppia cassinese c’erano anche il direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Valter Alpe, e il direttore sanitario, Luciano Bernini.