Rifiuti e cestini, la polemica si allarga alle sanzioni
Dopo la recente discussione in Consiglio Comunale
Il punto di Palazzo Delfino sulle recenti vicende
OVADA – «Ci siamo resi conto che purtroppo la severità è stata l’unica politica che ha prodotto qualche risultato. E così andremo avanti con controlli e sanzioni. Chi abbandona rifiuti non ama la nostra città». Ad annunciare un’ulteriore intensificazione dei controlli è stata l’assessore all’Ambiente del Comune di Ovada, Sara Olivieri. L’occasione è arrivata con l’interrogazione presentata da Angelo Priolo sul tema della rimozione di alcuni cestini stradali in punti definiti strategici. «Siamo al lavoro – ha ribadito Olivieri – per cercare di risolvere i problemi. Non c’è stato nessun cambio di indirizzo da quando sono subentrata in qualità di assessore».
Differenziata: Ovada fa i conti coi nuovi bidoni
Regole non rispettate
Priolo nella sua interrogazione aveva portato il caso di via Veneto, molto frequentata dai cittadini con i loro animali, rimasta “scoperta”. «Non c’è un’unica strada – ha ribadito Olivieri – i cestini sono stati rimossi negli spazi in cui c’eravamo resi conto che gli abbandoni erano più frequenti. In alcuni casi, come via Veneto, i risultati sembrerebbero positivi; in altri siamo tornati sula nostra strada come in via lung’Orba». Dall’introduzione del porta a porta nel 2018, molti cestini sono stati presi di mira da chi aggira le regole e non rispetta le attuali norme sulla raccolta differenziata. Una battaglia lunga che Econet sta portando avanti fra controlli incrociati e verifiche. Alla fine dello scorso anno il Consiglio Comunale, dopo un periodo di sperimentazione e verifiche sul contenuto dei sacchetti abbandonati, approvò l’innalzamento delle sanzioni: 166 euro per abbandona la propria spazzatura in giro. «Siamo consapevoli – ha concluso Olivieri – di essere di fronte a un lavoro improbo. Ma pensiamo che questa sia l’unica strada da seguire».
Al termine della discussione il consigliere Priolo ha ribadito di non essere soddisfatto delle risposte. «A volte basterebbero piccoli segnali – ha commentato – C’è anche un’esigenza sempre più forte di confronto. Le scelte di Econet possono essere condivisibili. Ma è necessario spiegare ai cittadini in base a cosa vengono adottate».