Autocandidature per deposito nucleare, Deambrogio contro la Lega
Il commento del segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista
CASALE – «La materia non è certo nuova – ha dichiarato Alberto Deambrogio, segretario regionale del PRC per il Piemonte e la Valle d’Aosta – ma ora siamo giunti a uno snodo decisivo. Proprio in questi giorni la Commissione Ambiente della Camera sta discutendo la proposta della Lega, che nei fatti consente una serie di autocandidature di quei Comuni che non sono stati ritenuti potenzialmente idonei ad ospitare il Deposito nazionale per le scorie nucleari».
Continua: «Nei fatti si va a modificare l’articolo 27 del decreto legislativo 15 febbraio 2010, numero 31, che regola il procedimento per l’individuazione dell’area destinata alla realizzazione del Deposito. Tutti ormai, soprattutto quelli che il nucleare l’hanno conosciuto da vicino, sanno quanta fatica e quali difficoltà ha trovato quell’iter, che oggi dovrebbe essere abbastanza vicino a una auspicabile e razionale conclusione.
L’iniziativa della Lega innesta una sorta di percorso parallelo a quello già da tempo operativo, per dare modo a Comuni esclusi, anche per mancanza di requisiti, di ritornare in pista con proprie autocandidature.
Naturalmente si dice che queste nuove proposte dovranno sottostare a tutti i criteri già previsti, ma il dubbio viene: perché mai se prima non li avevano ora dovrebbero averli? Un comune come Trino Vercellese, per esempio, ritornerebbe in corsa con quali nuove motivazioni?».
«Ci sono tutti i motivi per essere doppiamente preoccupati – ha concluso Deambrogio – Da una parte perché appunto non si capisce come chi non aveva requisiti in passato potrebbe acquisirli ora e, in secondo luogo, perché questa iniziativa leghista finirà per allungare i tempi per l’individuazione del Deposito di molti mesi; tutto si deve fermare per aspettare l’espletamento di questo nuovo iter. Una situazione semplicemente inaccettabile non solo per i cittadini piemontesi, ma per chiunque abbia a cuore la chiusura di una pagina complicata della nostra politica energetica e ambientale».