Guano in stazione, va sempre peggio
Una questione che si trascina da mesi
Utenti allarmati e disgustati
OVADA – Dell’argomento ci siamo già occupati qualche settimana fa. Un secondo passaggio è però necessario dopo che una lettrice ci ha inviato nuove immagini che testimoniano di uno scempio sempre più eloquente. Il tema è quello delle condizioni igieniche della stazione centrale di Ovada. Difficile non notare come le aree all’aperto, in particolare camminamenti tra i binari e balaustre siano piene di guano di piccione.
La situazione sta sfuggendo di mano per l’evidente assenza di un provvedimento da parte di Rfi che è chiamata ad occuparsene. L’attuale situazione rappresenta, come già ribadito, anche un monito in un periodo in cui si parla tanto della riqualificazione di altre stazioni della linea Acqui – Genova, in particolare quella del capolinea piemontese, con i fondi sbloccati con il Pnrr.
Stazione di Ovada, sporcizia e degrado nell’edificio recuperato nel 2019
Scempio eloquente
Difficile immaginare una svolta di questo tipo nel 2019, il giorno in cui l’edificio riqualificato fu inaugurato in pompa magna. In quell’occasione furono i vertici liguri di Rfi a spendere promesse di rilancio. La realtà si è presentata in modo ben diverso.
La biglietteria è stata chiusa solo qualche mese dopo, nel corso di un’estate in cui le protesta messe in atto dai tanti utenti non servirono a nulla. Il bar a sua volta già sprangato nel giorno della cerimonia non vide mai l’avvio di quella gara per l’affidamento della gestione di cui si parlò per un paio di mesi.
«La situazione – puntano il dito alcuni viaggiatori – è davvero indecorosa e, se possibile, è peggiorata nelle ultime settimane». Forse la presenza dei volatili è più numerosa dopo le operazioni effettuate di recente per spostarli dalla loro abituale collocazione nel centro storico. Sta di fatto che in tempi in cui il traffico sui treni è tornato sui numeri abituali con il rientro al lavoro e la riapertura delle scuole bisogna fare attenzione in più punti delle aree comuni. Il restyling portato a termine da Rfi richiese un investimento da 3.5 milioni di euro. Parte della spesa fu varata anche per eliminare le barriere architettoniche ancora presenti in fase di spostamento dal binario 1 al binario 3 dove arrivano i treni. Della restante parte dei lavori di fatto non rimane traccia tangibile. Fa i fondi pubblici sono stati spesi, come sempre capita in questi casi.