Centro storico, si cerca l’ennesimo giro di vite
Nelle vie accanto alla parte principale
Un protocollo rivisto più volte con risultati insufficienti
OVADA – Centro storico: una “Genova in miniatura” che avrebbe un grande fascino se fosse valorizzata. E invece non smette di alimentare polemiche la condizione di igiene del centro storico minore, quel reticolo di vicoli e viuzze che si sviluppa accanto agli spazi principali. Lo scenario è sotto gli occhi di tutti e rappresenta uno spettacolo ben poco decoroso per una città che ha rinnovato da tempo le sue velleità turistiche. E nemmeno la revisione del protocollo di un paio di anni fa che ha intensificato passaggi e momenti di pulizia sembra aver rappresentato un correttivo sufficiente.
Giro di vite
Lo spettacolo offerto dal centro storico si commenta da se. Cartacce e bottiglie in vico Archivolto, piccola traversa in fondo a via Roma. Erbacce che crescono nelle crepe dell’asfalto in via Ripa, a pochi passi da piazza San Domenico. Escrementi di cani in via Santa Teresa, subito dietro il salotto di piazza Assunta. Queste le situazioni più in evidenza in un contesto in cui si parla spesso anche dell’educazione di molti proprietari di cani che non contribuiscono a migliorare lo scenario. «Ho avuto una riunione con Econet – assicura l’assessore Sara Olivieri che ha raccolto anche la delega sull’Igiene Pubblica – Faremo partire una mappatura delle zone più critiche della città, per capire dove intervenire. Aumenteremo i passaggi, i cestini saranno svuotati ogni 2 giorni e non ogni 4 e agiremo contro gli abbandoni dei rifiuti: grazie alle fototrappole, pioveranno più multe per combattere l’inciviltà».
Nel frattempo per porre un freno al proliferare di piccioni si è sviluppato l’intervento basato sulla presenza di rapaci. «Siamo soddisfatti dei primi risultati – afferma l’assessore ai Lavori Pubblici, Sergio Capello – e andremo avanti. Serve però che i cittadini rispettino il divieto di far da mangiare ai volatili, un comportamento diffuso e sbagliato». Sempre difficile cogliere sul fatto i trasgressori anche quando gli animali sporcano il suolo pubblico perché spesso avviene in orari senza copertura. E così il centro paga le conseguenze.