Ovada docg: due giorni tra celebrazioni e progetti futuri
Martedì e mercoledì prossimi con i produttori
In primo piano la ricerca portata avanti con l'Università di Torino
OVADA – Ha quindici anni la denominazione di Dolcetto di Ovada Superiore o Ovada Docg. Per celebrare quest’anniversario il consorzio di tutela ha ideato la due giorni in programma il 29 e 30 agosto. Un programma articolato di momenti di approfondimento e degustazioni nato per mettere in luce la potenzialità di un vino e raccontare il percorso sviluppato in questi anni. Il punto di partenza sarà il racconto di “Increase”, il progetto di ricerca sviluppato dalla medesima associazione con l’Università di Torino e con il professor Vincenzo Gerbi.
Alla scoperta del vino: progetto "Increase Ovada Docg"
Obiettivo chiaro
Si parte martedì 29 agosto nei locali messi a disposizione dall’Enoteca Regionale. Dalle 18.30 è prevista la presentazione di “Esercizi spirituali per bevitori di vino” scritto da Angelo Peretti, direttore del Consorzio di Bardolino. Nel libro è citata Tenuta Boccaccio, tra i soci del Consorzio. Modera il giornalista Edoardo Schettino. Dalle 20.30 saranno i produttori a raccontare la nascita del disciplinare, i protagonisti dell’epoca. Modera Danilo Poggio. Il mattino successivo dalle 9.30 la presentazione vera e propria dei risultati del triennio di analisi sulle uve e sui vini dei quindici produttori. Dalle 15 un assaggio guidato delle prove sperimentali effettuate in cantina.
«Siamo partiti con questo progetto nel 2020 – spiega Daniele Oddone – presidente del Consorzio – in un momento in cui non era facile immaginare scenari di sviluppo. L’obiettivo era quello di conoscere meglio le nostre uve e generare maggior uniformità per i prodotti delle nostre colline. Oggi abbiamo a disposizione un quadro molto più chiaro che ci permette anche di affrontare nel migliore dei modi i cambiamenti climatici sotto gli occhi di tutti».
Il lavoro è stato già presentato all’edizione 2023 di Vinitaly, a Verona, e, più di recente, al congresso Microwine di Bordeaux. Tra i dati la spiegazione di un prodotto con molte differenze rispetto ai vini prodotti a Dogliani e Diano d’Alba.
Increase Ovada Docg: «Due modifiche per rendere il Dolcetto ancora più apprezzato»
Sguardo al futuro
La prima parte si è focalizzata sullo studio della composizione dei parametri tecnologici di base e del contenuto e tipologia di polifenoli presenti nelle uve alla vendemmia.
Nelle annate 2021-2022 le uve provenienti da 7 dei 15 vigneti sono state vinificate tramite procedura standardizzata per seguirne l’evoluzione. I risultati dei vini aziendali hanno evidenziato caratteristiche comuni al netto delle scelte effettuate dalle differenti cantine.
Sebbene la superficie destinata all’Ovada Docg sia limitata a 110 ettari, il vino prodotto dalle uve di questa varietà della zona di Ovada è stato il primo tra i Dolcetti a cui è stata riconosciuta nel 1972 la Doc, poi elevata a Docg (Dolcetto di Ovada Superiore o semplicemente Ovada Docg) nel 2008.
La produzione dell’Ovada Docg richiede che i vini, ottenuti esclusivamente da uve Dolcetto, affrontino almeno 12 mesi di affinamento, elemento a favore di vini con maggiore struttura ed evoluzione. Lo studio è stato avviato per ovviare a una mancanza di dati a disposizione. In passato le attività avevano riguardato composizione fenolica e la maturazione delle uva ma senza un adeguato approfondimento.
Gli assaggi e le analisi delle vinificazioni standardizzate, unite a quelli dei vini aziendali prodotti nel 2022, potranno aiutare a delineare le eventuali caratteristiche di ciascuna area e, più in generale, aiutare a stabilire correlazioni con le caratteristiche delle uve analizzate, utili nella scelta delle strategie di produzione.