Maturità 2023: quattro volti per il liceo scientifico
Successo tra i banchi e in altre attività
Storie e percorsi personali
OVADA – Maturità 2023. Si conclude su questo numero la rassegna degli studenti usciti con il massimo dei voti tradizionale dalla maturità 2023. Quattro storie di Matteo Gorini, Margherita Nervi, Giacomo Sobrero e Stefano Rapetti alle quali si aggiunge l’esperienza di Samuele Ranghetti, dell’indirizzo Agrario del Barletti.
Il simbolo della festa è stato rappresentato da un gusto piatto di pasta al ristorante con i famigliari e gli amici. Una candela e la scritta “100” sulla sommità. Samuele Ranghetti è stato per cinque anni pendolare dello studio: ogni giorno da Tassarolo alla nostra città per l’indirizzo di Agraria del Barletti. Un corso interessante con bravi docenti. «Mi piace la natura – racconta il giovane – Per questo mi sono indirizzato in questo percorso. Ho iniziato a credere nel massimo dei voti dopo le prove scritte. Sono arrivato all’orale molto motivato. Voglio dedicare questo cento a me stesso e alla professoressa Marta Calcagno che ha creduto in me e mi ha spinto a dare il meglio». La scelta per il futuro è interessate: Ranghetti si iscriverà al Centro Colibrì di Udine, fondato da Margherita Hack, dove insieme allo studio c’è la possibilità di lavorare con animali di tutto il mondo. Le attività per il tempo libero sono il tiro con l’arco a Pozzolo con gli Arcieri Marengo e la lettura. Anche a Udine porterà nel cuore le persone incontrate durante la scuola superiore.
Di Matteo Gorini abbiamo già parlato su queste pagine, soprattutto per la sua brillante prospettiva artistica come studente di piano della scuola di musica “A. Rebora”. Ma evidentemente la forma mentale è quella di chi è abituato a cercare il massimo in ogni ambito in cui si muove. Anche per Gorini l’esito delle prove scritte ha fatto crescere la speranza dello studente. Più tensione nella fase scritta, l’orale è stato vissuto più tranquillamente. «Sono felice della scelta del Liceo – racconta – nonostante alcuni momenti di difficoltà, sicuramente si è trattato di un bel percorso anche se impegnativo. Per il futuro mi iscriverò alla Facoltà di Matematica a Genova, anche se nel tempo avevo considerato più opzioni». Interessanti le vacanze che dedica come educatore nella casa di montagna della Parrocchia di Callieri, mentre ad agosto farà gli ultimi 100 km del cammino di Santiago.
Anche Margherita Nervi, originaria di Costa, è tra gli allievi della scuola di musica. Il flauto traverso il suo strumento. Di recente si è fatta notare per la sua bravura al concerto organizzato per onorare il grande Fred Ferrari. L’avventura musicale è iniziata oramai dieci anni fa. Lo scorso anno ha sostenuto l’esame di teoria, ritmica e percezione musicale al Conservatorio di Torino. Accanto a questo percorso davvero impegnativo, ma ricco di soddisfazioni e che vorrebbe continuare a coltivare, il cento è il coronamento di cinque anni durante i quali è stata circondata da insegnanti e compagni stimolanti e propositivi. «Speravo – spiega – nel massimo dei voti. anche se sapevo che la seconda prova poteva essere impegnativa, ma fondamentale è stato tutto ciò che ho imparato. Ora mi attende il Politecnico di Torino presso cui frequenterò la Facoltà di Ingegneria Edile». L’esperienza della scuola di Ovada la porterà con sé non solo per quanto appreso ma anche per il carico di emozioni, ricordi e sentimenti.
Stefano Rapetti in arrivo da Cremolino ha sempre dato il massimo durante i cinque anni di Liceo conscio che qualunque risultato avesse ottenuto, l’obiettivo doveva essere quello della soddisfazione per quanto fatto. «Ho trovato le prove impegnative -afferma – ma ho cercato di svolgerle mettendo in pratica gli insegnamenti acquisiti durante il percorso. Comunque questi cinque anni mi hanno permesso di crescere non solo come alunno, ma anche come persona, permettendomi di migliorare ed instaurare ottimi rapporti con i compagni di classe». L’aspirazione è quella di dare un contributo alla società. Per questo l’intenzione è quella di iscriversi alla Facoltà di Medicina. «Nel frattempo – conclude – cercherò anche di coltivare le mie passioni come la lettura dei grandi classici, la musica di ogni genere. Mi piace entrare in contatto con artisti di ogni ramo, mentre durante l’estate visiterò alcune capitali europee per conoscere nuove culture».
Giacomo Sobrero di Ovada con questo esame ha concluso un importante ciclo di cinque anni e conferma di «essere contento di aver chiuso con questo risultato che per quanto sperato non era certo scontato, in quanto lo studio mi ha insegnato che bisogna impegnarsi per raggiungere gli obiettivi perché non vengono certamente regalati». Per il futuro la sua ambizione è di laurearsi in fisica perché il suo sogno è di poter lavorare un giorno nell’avanguardia della ricerca. «So – continua – che non sarà un percorso facile, ma lo affronterò con la stessa determinazione e pazienza con cui ho affrontato questi cinque anni». Giacomo dedica questo cento alla famiglia che lo ha sempre sostenuto senza mai fare pressioni, un esempio di genitori. L’altra sua grande passione è il ju-jutsu, un’arte marziale che pratica dall’età di sette anni. «Questo sport – conclude – continua ancora oggi ad insegnarmi l’importanza di dedizione, concentrazione ed esercizio nel raggiungere i propri obiettivi». Ma ora lo attendono le meritate vacanze.