Sconfinamenti: Gabriella Genisi parla delle sue detective in rosa
Appuntamento con l'Enoteca a Castelletto d'Orba
Tra Lolita Lobosco e Chicca Lopez
CASTELLETTO D’ORBA – «Sono diventata giallista per caso». Gabriella Genisi è la creatrice di Lolita Lobosco. Se il personaggio interpretato da Luisa Ranieri è il primo investigatore donna, rompendo un cliché classico specie in Italia, la scrittrice ha iniziato a produrre in prima persona dove aver divorato i libri di Andrea Camilleri. Genisi sarà protagonista a Castelletto d’Orba, mercoledì 23 agosto, per “Da Lolita Lobosco a Chicca Lopez”, incontro in programma dalle 21.00 presso la località Torniella in cui presenterà il libro “L’angelo di Castelforte”. L’iniziativa è inserita nell’ambito di “Sconfinamenti 2023.
Raccontare il Paese
Gabriella Genisi è pugliese, i suoi libri sono spesso ambientati nella sua terra d’origine. Non fa eccezione Chicca Lopez, espressione più viva dell’anima del Salento profondo. «Creare detective donne – chiarisce la scrittrice – è un modo per rendere giustizia all’universo femminile in genere». Il ciclo che ha come personaggio principale il commissario Lolita Lobosco, annovera i romanzi:“La circonferenza delle arance” (2010), “Giallo ciliegia” (2011), “Uva noir” (2012), “Gioco pericoloso” (2014), “Spaghetti all’assassina” (2015), “Mare nero” (2016), “Dopo tanta nebbia” (2017) e “I quattro cantoni” (2020), “Terrarossa” (2022), “Lo scammaro avvelenato e altre ricette” (2022). Protagonista del secondo è proprio Chicca Lopez con “Pizzica amara” (2019) e “La regola di Santa Croce” (2021).
Nel romanzo più recente un’oasi di tranquillità tra cielo e mare viene recuperata e messa a disposizione di dodici scrittori intenti a produrre le loro opere. Ma la morta di una di loro produce un turbamento profondo dell’ambiente. Sarà Lopez a dover decodificare cosa è successo. «Si tratta di un maresciallo dei Carabinieri – prosegue Genisi – Il mio Salento è diverso: gli aspetti sono molteplici come in tutta la Puglia. Ed è in netta contrapposizione con l’immagine turistica diffusa dai social». Le donne di Genisi, d’altro canto, sono forti, appassionate e intense, per nulla accomodanti come nei cliché più diffusi.