Damilano, appalto concluso e lavori nel 2024
Intervento finanziato con il Pnrr
Un edificio che fa parte della storia della città
OVADA – Si concretizzerà il prossimo anno il principale tra i cantieri finanziati dai fondi Pnrr arrivati in città. Nei giorni scorsi si è di fatto conclusa la gara per l’affidamento dell’incarico per rifare il tetto della scuola Damilano. Il contributo fu messo a disposizione nel 2019 dal Ministero dell’Interno per poi essere commutato sulle risorse in arrivo dall’Europa con il Pnrr. L’intervento, che interessa uno degli edifici simbolo per storia e destinazione d’uso, è il più significativo nel piano che dal 2019 ha posto l’attenzione sull’edilizia scolastica nel nostro paese.
Damilano, al via la gara per il nuovo tetto
Edilizia scolastica
Le verifiche successive alla fase dell’individuazione dell’impresa incaricata sono ancora in corso. Se ne occupa la Provincia di Alessandria, con la funzione di centrale di committenza. Avrebbe però vinto un’azienda del territorio, chiamata a concretizzare quanto messo nero su bianco con la progettazione. «L’idea – chiarisce l’architetto Simona Sciutto, responsabile dell’Ufficio Tecnico di Palazzo Delfino – è quella di avviare i lavori la prossima primavera per sfruttare i mesi più propizi. Una parte preliminare del cantiere potrà svilupparsi con le lezioni in corso, senza che ci sia necessità di modifiche e spostamenti. Dopo una breve pausa legata alle elezioni si andrà avanti per tutta l’estate». La procedura per individuare la ditta è di fatto partita alla fine dello scorso anno. Lavori a base d’asta fissati a quota 755.342 euro. Nell’ottobre precedente l’incarico per la progettazione era stato affidato all’ingegnere ovadese Andrea Ferrari. Il contributo complessivo accordato ammontava a quota 1 milione e 50 mila euro. «Non possiamo non essere soddisfatti per questo risultato – commentò il sindaco di Ovada, Paolo Lantero, una volta comunicata la notizia del finanziamento – Quest’amministrazione ha sempre avuto una grande attenzione per i nostri edifici scolastici. Questa è un’ulteriore conferma». Con lo stesso provvedimento furono finanziati con 300 mila euro i lavori per il miglioramento antisismico della scuola Giovanni Paolo II che l’impresa Rondinelli sta portando avanti proprio in questi giorni.
Tempi diversi
Durante la prima decade del XX secolo si fece particolarmente urgente la necessità di mettere a disposizione dei bambini ovadesi un edificio in cui frequentare la scuola. La delibera che aprì la strada in questo senso è datata 1914 con l’indicazione di quello che all’epoca era ancora corso Regina Margherita. Dopo la conclusione della prima guerra mondiale la collocazione fu modificata, anche se di poco, individuando lo spazio tra le attuali piazza Martiri della Libertà e piazza Franzoni. Il 10 aprile 1922 l’ingegner Pietro Carlevaro dell’ufficio tecnico comunale d’Ovada firmò il progetto. L’edificio era costituito da un corpo centrale della lunghezza di 61.54 metri, dalle cui estremità si distaccavano altri due corpi della lunghezza di 47.36 metri ciascuno. Il numero delle aule scolastiche previste era 22, distribuite, secondo il progetto tecnico, in numero di 12 al pian terreno e 10 al primo piano. Fu stipulato con la Cassa Depositi e Prestiti un mutuo da 1 milione di lire con rate distribuite su 50 anni. L’appalto fu assegnato nel 1926. I lavori terminarono nel marzo 1928, in netto anticipo rispetto ai tempi concordati tra l’Ufficio Tecnico comunale e l’impresa incaricata.