Beppe Frascara, la città piange un protagonista del tamburello
Campione di Serie B nel 1958, le esperienze a Francavilla e Basaluzzo
Conosciuto anche come bravo calciatore
OVADA – E’ mancato nel pomeriggio di lunedì 7 agosto Beppe Frascara, uno dei più grandi giocatori ovadesi di tamburello. Nato nel 1929, in gioventù ha alternato il gioco del calcio a quello del tamburello, poi nel 1946 la scelta definitiva con la partecipazione con l’Ovada al campionato di serie B girone ligure di tamburello.
La sua lunga carriera lo ha visto in campo a Basaluzzo, Francavilla, quindi per tre anni a Montemagno nel torneo a muro. Successivamente rientra ad Ovada dove nel 1958 con la locale formazione dell’Enal vince il campionato nazionale di serie B scendendo in campo con Prato, Malaspina, Caneva, Canepa e Martinelli. Nel 1969 è tra gli artefici del ritorno dell’Ovada nella massima serie, scenderà in campo per due stagioni con la maglia biacorossa per poi tornare ancora una stagione a Montemagno e chiudere definitivamente la carriera a Boscomarengo. In gioventù fu cercato dalla fortissima compagine della FIAT Torino, in cambio gli venne offerta anche la possibilità di lavorare nella casa automobilistica, ma Frascara preferì rimanere ad Ovada.
Alla domanda su quale episodio particolare ricordasse della sua carriera tamburellistica Beppe Frascara rispose: “Dovendone sceglierne uno, ricordo quando con il Presidente Parodi partimmo per Torino per partecipare alla finale del Torneo Città di Torino che si disputava al pomeriggio. Come se ciò non fosse sufficiente, avevamo preso l’impegno di partecipare anche al Torneo di Asti che si disputava al mattino. Poiché il tempo a disposizione tra i due incontri era minimo, il Presidente ci disse: “Vedete di vincere in fretta che dobbiamo partire il più presto possibile, intanto gli avversari sono ben poca cosa e li avete sempre battuti”. Ebbene, facemmo tanto presto che ne uscimmo sconfitti! Meno male che ci riscattammo nel pomeriggio a Torino dove vincemmo il Torneo”. Altri tempi, quando il tamburello era prima di tutto un gioco che “Frascarino” seppe interpretare al meglio. Frascara lascia la moglie Eugenia ed i figli Marco, Carlo e Stefano.