Immobili, opportunità e criticità per l’Ovadese
Una prima metà del 2023 in chiaroscuro
Poche compravendite, tengono i cascinali da ristrutturare
OVADA – Lo scorso anno, di questi tempi, il fermento del mercato immobiliare sul nostro territorio era sicuramente maggiore. Difficile capire se l’onda lunga del fenomeno avviato qualche anno si sia già esaurito o se siamo di fronte a una breve fase di stallo. «C’è più interesse per ville da cifre importanti anche se sono da ristrutturare – spiega Laura Tardito, per molti anni referente della sezione ovadese di Fiaip, l’associazione di categoria delle agenzie immobiliari – Per quanto riguarda i prezzi intermedi tutto si è un po’ fermato». Quella richiesta di case con giardino, in aree rurali, evidenziata in particolare tra il 2020 e il 2021, come onda lunga degli strascichi lasciati dal Covid-19, sembra essere un po’ svanita. «Riceviamo richieste da milanesi e possibili compratori provenienti dal nord Europa – prosegue Tardito -Il fenomeno riguarda soprattutto i paesi più piccoli».
Rapporto attuale
I desideri dei possibili acquirenti cambiano a fasi successive. C’è stato un periodo in cui molti genovesi hanno accarezzato l’idea di trasferirsi “in campagna” sfruttare per il lavoro quelle modalità più agili fornite dalla tecnologia. Poi il 2018 ha cambiato tutto. L’ingresso nell’odissea generata dal post crollo del ponte Morandi, con i cantieri ricorrenti e prolungati sull’A26, ha irrimediabilmente allontanato l’area metropolitana. Vivere nel basso Piemonte non è più sembrata una prospettiva così allettante. «Desiste sia chi qui si voleva trasferire in pianta stabile sia chi cerca la seconda casa – si legge nel rapporto Fiaip legato al 2021 – L’Ovadese mantiene il suo appeal, ma l’assenza di collegamenti rimane un elemento di criticità». Non si parla solo di auto ma anche di treni, con un Acqui – Genova sempre soggetta a disagi e a interruzioni del servizio tradizionale su rotaia. Un problema in particolare per le giovani coppie.
C’è poi un ulteriore ostacolo per chi vuole comprare ma ha bisogno di un aiuto. «Il rialzo dei tassi – chiarisce ancora Tardito – e l’incertezza che avvolge questo capitolo non facilita di certo chi valuta se accendere un mutuo». E dire che le aree di grande interesse non mancherebbero. Ne è un esempio frazione Bandita, la porzione più appetibile del territorio di Cassinelle. In estate l’area si popola di tanti villeggianti che hanno riscoperto il piacere di un’area tranquilla, a contatto con la natura e tutto sommato “riparata” dai percorsi turistici di più largo consumo. C’è chi sfruttando il bando per la residenzialità in montagna lanciato nel 2021 dalla Regione Piemonte ha colto l’opportunità di acquistare e recuperare vecchi immobili che sembravano definitivamente destinati all’oblio. Il premio per lo sforzo è stato un contributo da 40 mila euro. «Se ci fossero collegamenti ferroviari adeguati con Alessandria – prosegue il rapporto dell’associazione – anche quel mercato potrebbe riservare sorprese». Anche Carpeneto, Montaldo, Lerma e Casaleggio rimangono aree particolarmente gradite per le loro caratteristiche.
Connettività complessa
In generale, è premiato chi riesce a mettere in campo attorno alle sue bellezze anche un’idea forte di comunità. Chi lavora deve però fronteggiare un’ulteriore criticità rispetto alla quotidianità delle sue giornate: una rete internet non in linea con le esigenze moderne dei professionisti. Ci sono punti in cui è complessa una normale riunione in video conferenza, per non parlare della necessità di scambiarsi in tempi accettabili dati un po’ più pesanti del normale. In questo senso gli sforzi effettuati si sono scontrati contro scogli difficili da superare: in particolare gli investimenti che piccoli enti dovrebbero mettere in campo per la copertura del cosiddetto ultimo miglio (anzi meno), cifre davvero fuori della portata di realtà sempre in difficoltà con la spesa per investimenti. Nemmeno le comunicazioni telefoniche brillano per efficacia.
Nel 2021 l’Ovadese ha registrato il picco massimo per una compravendita sul nostro territorio: quasi 900 mila euro. Gli immobili di prestigio sono però pochi sul nostro territorio. Nella fascia intermedia spesso la richiesta di chi vende non soddisfa la disponibilità di chi vorrebbe comprare. Ed in questo senso va visto lo stallo che stiamo osservando.